Mi chiamo Francesco ho 21 anni e vengo da Pavia. Fin da quando andavo a scuola il mio sogno era quello di viaggiare, poco a poco nel corso degli anni iniziavo a farmi domande su chi ero e quale potesse essere realmente la mia strada solo che la realtà provinciale in cui vivevo: insegnanti, coetanei ecc. non mi motivava e soddisfava, sentivo però che posti e persone a me sconosciuti su cui potevo solo fantasticare mi avrebbero poco a poco introdotto sulla strada giusta.
1. Si può dire che tu abbia capito cosa fare in un viaggio, raccontaci il tuo percorso.
Appena ne ho avuto la possibilità a 18 anni sono partito a Zaragoza in Spagna per un “Leonardo Project” di 3 mesi, questa esperienza mi diede una grande carica così che poco dopo il mio rientro in Italia decisi di ripartire, questa volta però puntando a Barcellona, qui mi ritrovai per la prima volta di fronte alle vere difficoltà della vita facendo vari lavori e lavoretti che però non mi davano felicità finché un giorno in piena crisi esistenziale decisi di impegnarmi in un volontariato con una signora anziana, Antonia con lei sentii finalmente forti emozioni e passione per quello che stavo facendo. La sua morte per una brutta malattia mi fece capire un chiaro messaggio del destino: quella poteva essere davvero la mia strada, dovevo lasciare Barcellona e prendere in mano la mia vita e l’unico modo per entrare non teoricamente nel ambito sociale era fare un “servizio volontario europeo” all estero, ma non sapendo l’inglese sono andato prima con l’aiuto di workaway in Irlanda per imparare, una volta tornato è arrivata l’opportunità di andare a Cipro e oggi eccomi qua, lavorando nel sociale e felice di aver trovato quello che mi appaga.
2. Nella vita quanto è importante conoscere bene le lingue per inseguire i propri obiettivi?
Dipende, se vuoi viaggiare però è indispensabile, soprattutto l’inglese che ti da la possibilità di comunicare con il 95% della popolazione..io per permettermi di fare questa esperienza ho dovuto prima andare in Irlanda e “nascondermi” dagli italiani per impararlo.
3. Come hai capito che lavorare nel sociale era la tua strada?
Penso che è qualcosa che era già dentro di me fin da bambino, per esempio: quando a scuola se c’era una ragazzo disabile mentre gli altri lo evitavano io ne venivo inspiegabilmente attratto e sentivo che dovevo passare del tempo con lui, era già con me, ma nessuno apriva gli occhi e io dovevo solo trovare la mia strada per capirlo. Sicuramente l’esperienza con Antonia fu totalmente illuminante e poco a poco sia in Irlanda che qua a Cipro l’ho capito dalle piccole cose giorno per giorno, è una questione di sensazioni: quando senti i brividi sul corpo significa che stai facendo quello che ti rende felice.
4. Molte persone vogliono avere un’esperienza nel volontariato, secondo te a chi è adatta questo tipo di esperienza?
Assolutamente a tutti, lavorare con le persone, con le emozioni ti fa capire tante cose di te stesso e della vita; alla fine ci devi solo mettere il cuore.
5. Che cosa ti da fare volontariato?
Il volontariato ti mette ogni giorno alla prova, capisci i tuoi limiti e lati negativi e come trovare la via per migliorarli. Ti butta fuori quello che hai dentro e ti fa capire che puoi creare realmente qualcosa di magico senza nulla in cambio, ti fa credere nell’umanità.
6. In che modo la tua scelta lavorativa ha cambiato la tua persona?
Penso mi abbia reso più responsabile, osservatore dei dettagli, coraggioso di fronte al futuro e ancor più sensibile.
7. Essere all’estero per aiutare, in che modo di mette in prospettiva con il paese che ti ospita?
Andare in un posto a te sconosciuto dando il tuo aiuto è meraviglioso e le persone del posto verso te straniero hanno una grande gratitudine. Nella scuola per ragazzi disabili dove sto lavorando ora a Cipro loro non parlano inglese e io non parlo il greco, il nostro linguaggio è totalmente corporale fatto di sguardi e tocchi..eppure loro mi adorano e viceversa, tutto ciò è qualcosa di incredibile.
8. Progetti per il futuro?
Dopo aver scoperto praticamente quello che mi piace ora vorrei approfondire la parte teorica. Mi piacerebbe studiare un anno per imparare di più, ma anche per aver un titolo che mi possa aiutare di più in futuro. Il mio sogno è quello di continuare a viaggiare lavorando in questi ambiti. Vorrei lasciare qualcosa di me dove posso nel mondo.
Potrebbe interessarti anche