In Viaggio sul Sofà, un libro sul couchsurfing scritto da chi lo fa.
In viaggio sul sofà
di Elena Refraschini e Davide Moroni
edito da Morellini Editore
Cos’è il Couchsurfing?
surfare sul divano degli altri, magari sconociuti, un luogo reale e virtuale per incontrare persone simili e diverse, io l’ho scritto nel mio post: “Tutto quello che c’è da sapere sul Couchsurfing” poi l’ho chiesto a Davide Moroni, coatuore del libro In Viaggio sul Sofà.
Possiamo così passare direttamente alla domanda successiva: perché scrivere un libro sul Couchsurfing? L’idea mi è venuta quasi due anni fa: lavoravo per Morellini Editore, casa editrice attiva in diversi ambiti, dalle guide per viaggi low-cost a quelle sugli usi e costumi dei vari Paesi, e proposi alla mia amica Elena, assidua viaggiatrice che aveva girato Stati Uniti e Iran quasi esclusivamente tramite CS, di scrivere un libro sulla sua esperienza. Quell’idea iniziale si è poi sviluppata come un libro a quattro mani, ma di questo parliamo più avanti: stavamo invece dicendo del perché scrivere un libro sul Couchsurfing.
Semplificando: perché è una figata. Non è uno scherzo, anche se come risposta è molto “facile”. L’idea di scrivere un libro su questo tema mi è venuta perché pensavo fosse un libro “necessario”: non esistevano pubblicazioni a riguardo e poche sono ancora oggi le persone che sanno bene di cosa si tratta, anche tra coloro che sono stufi delle vacanze a pacchetto completo e vorrebbero iniziare a viaggiare per conoscere, più che per “vedere” e basta.
Viaggiare con Couchsurfing, d’altra parte, soprattutto in Italia è ancora guardato con una certa diffidenza, un certo timore: “Ma è sicuro?”, “Ma mi posso fidare?”, “Ma se mi succede qualcosa?” sono le classiche domande – lecite, per carità – di chi ha una conoscenza solo molto superficiale di questa “filosofia di viaggio”. Domande a cui volevamo quindi dare una risposta, per spiegare ai dubbiosi e ai timorosi cosa si stanno perdendo. E, appunto, soprattutto in Italia: perché nel nostro Paese questa “novità” proveniente da oltreoceano fatica più di altre a prendere piede?
A mio parere, i motivi sono essenzialmente due: da una parte, un Paese che vive di turismo (o almeno che dovrebbe o potrebbe farlo) ha poco da guadagnare nel promuovere un fenomeno che, di fatto, guardando il lato più materiale della cosa, offre ospitalità gratuita. Dall’altra, il problema di fondo è che noi italiani siamo abituati a vivere in un Paese in cui “c’è poco da fidarsi”; e se sono abituato a guardare con un certo sospetto anche il mio vicino di casa e, anzi, se magari anche io stesso, appena ne ho l’occasione, sono pronto a “fregare” il mio prossimo, come posso fidarmi di uno sconosciuto che vive dall’altra parte del mondo e che fa parte di una cultura totalmente differente? Forse proprio perché fa parte di una cultura totalmente differente.
Scherzi a parte, il bello del Couchsurfing è proprio questo: la prima volta che sono stato ospitato, come racconto anche nel libro, è stato proprio in Italia; ho conosciuto le mie due host solo quando sono arrivato, in tarda serata, e la mattina successiva, dato che entrambe dovevano uscire molto presto, mi sono ritrovato in casa loro, da solo. È proprio questo il bello del Couchsurfing: va bene viaggiare low-cost, va bene conoscere altre culture, va bene visitare i Paesi più lontani accompagnati da chi ci vive, ma quello che a me affascina più di tutto è proprio questa fiducia cieca nei confronti dell’essere umano, che mi fa pensare che il mondo e le persone che lo abitano, nonostante tutto, non fanno poi così schifo. Quindi, ragazzi: buttatevi!
Se tutto questo vi ha suscitato un minimo di curiosità, provate allora a dare un’occhiata al nostro libro, In viaggio sul sofà, in uscita giovedì 19 giugno per Morellini Editore in tutte le librerie d’Italia fisiche e virtuali (e presto disponibile anche in eBook).
Cosa trovate nel libro?
La prima parte è quella più “teorica”: spieghiamo cos’è e come funziona il Couchsurfing, come compilare al meglio il vostro profilo, come ospitare ed essere ospitati in tutto il mondo e come partecipare anche senza viaggiare o ospitare.
Nella seconda parte descriviamo, con un pizzico (o forse più) di umorismo, alcuni personaggi-tipo che potreste incontrare tramite Couchsurfing: si va dal Lercio all’Amicone, dal Martire allo Scroccone, dal Disorganizzato al Precisino. Sembra una sezione creata con il solo di scopo di far sorridere, e in parte può essere così, ma in effetti in tutte queste descrizioni volutamente “esagerate” troverete molte caratteristiche comuni a voi stessi e ai vostri amici, proprio per sottolineare che un couchsurfer, anche il “peggiore” possibile, è una “persona” proprio come noi; quindi, perché avere paura di provare?
Infine, nell’ultima parte, diamo la parola direttamente ai viaggiatori: scoprirete che con Couchsurfing si possono fare viaggi e vivere esperienze davvero indimenticabili, sia partendo per i luoghi più lontani, dall’Iran al Tagikistan, sia senza muovervi dal divano di casa. O meglio, dal divano dovrete in effetti alzarvi: se no, dove dormirà il vostro prossimo ospite?
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