Catalogna poco conosciuta: Il delta del Ebro in kayak e bicicletta
Tarragona, quando vivevo in Spagna era l’ultima fermata dei treni che annunciavano alla stazione o il luogo dove facevano i calcots. Non sapete cosa sono i calcots? Dei porri dolciastri, a Tarragona si fanno alla brace e si servono con una crema di romero, si servono solo verso marzo- aprile – maggio, buonissimi, li adoro, ma torniamo a noi..
Oltre il cibo, la provincia di Tarragona è famosa per il delta dell’Ebro, si esatto, lui, il fiume che trovavate nelle vostre versioni di latino se avete fatto il liceo classico (che brutti ricordi!). L’Ebro è il fiume più lungo di Spagna, ma una dei suoi tratti più spettacolari lo raggiunge proprio in Catalunya.
Se dovessi dividere il fiume per le esperienze che ho vissuto in prima persona direi che ci sono 3 momenti importanti.
Come organizzare la scoperta del delta del Ebro in Catalogna:
1. La Palude
La zona compresa nella Riserva Naturale di Sebes è il paradiso per gli amanti del birdwatching. È uno dei posti più spettacolari per osservare gli uccelli in Europa. Io onestamente non sono un’esperta di uccelli, però mi ha dato una sensazione di pace infinita e già solo per quello mi è piaciuto. Ogni percorso è tracciato da passerelle di legno il che li rende accessibili anche a persone portatori di handicap e persone anziane con problemi di mobilità, praticamente puoi fare lunghe camminate nella natura selvaggia, ma mettendo sempre i piedi in un posto sicuro.
Per permettere ai birdwatcher di osservare gli uccelli senza spaventarli ci sono diverse casette di legno con delle ampie finestre, ognuno può sedersi e puntare il proprio cannocchiale ed aspettare, io la chiamo meditazione, loro ricerca degli uccelli, ma ad ogni modo è rilassate e ti mette in sintonia con la natura.
2. La Via Verde
Come mi disse anni fa Paolo di Bike Italia, per fare cicloturismo non necessariamente bisogna essere allenati, ad esempio i fiumi sono sempre in discesa. Diciamo che l’ho proprio preso alla lettera. In Spagna ci sono più di 2000km di ferrovia che nel ’93 sono stati convertiti in sentieri da poter percorrere a piedi in bicicletta o a cavallo, questi sentieri si chiamano appunto Via Verde, la maggior parte costeggia l’Ebro.
I sentieri sono tutti indicati, il manto è manutenuto, quindi sono facili da percorrere e molte case cantoniere sono state trasformate in locande, ristoranti o campeggi. Io ho percorso in bicicletta il tratto che va da Horta de San Juan a Benifallet circa 25km. Le biciclette si affittano un po’ ovunque lungo la via verde, quella che avevo io era senza marce e un po’ vecchia, ma considerando che la strada è sempre in discesa, direi che le marce non servono a molto. Ricordatevi di farvi mettere una torcia sulla bici perchè ci sono spesso delle lunghe gallerie. Quasi tutte le gallerie hanno le luci sempre accese o in alcune c’è l’accenzione con le fotocellule, ma dato che possono essere molto lunghe il timer potrebbe spegnersi prima che voi abbiate finito di attraversarla tutta e che non si riattivi immediatamente, ergo, la torcia è importante.
Il paesaggio è meraviglioso, alterna uliveti con vigne a terrazze e quando meno te lo aspetti arriva il rumore di un ruscello a svegliarti dal sogno. Tra una pedalata e l’altra non dimenticatevi di fermarvi a pranzo in una casa cantoniera; io sono andata proprio al Estaciò de Benifallet, c’è una bella atmosfera, qualcuno campeggia, qualcuno si riposa, io mangiavo! Fanno le verdure grigliate più buone di sempre, sembrerà un piatto stupido, ma non la smettevo più di mangiare, credo le griglino sul carbone!
3. Kayak sull Ebro
Un’altro modo per esplorare il delta è farlo dall’acqua, muovendosi in kayak, ci sono tantissimi punti da dove partire, io vi consiglio di fare gli ultimi 10 o 15 km che vi separano da Tortosa, perchè c’è l’happy ending.. vi spiego dopo.
È un percorso di kayak abbastanza facile, c’è poca corrente, non ci sono rapide, in alcuni punti conviene seguire la forza del fiume così andiamo più veloce. Incontrerete un sacco di gente che pesca sulla riva o in piccole barchette, a volte prendono dei pesci talmente grandi da spaventare. Ovviamente il tragitto si fa con una guida, chiedetegli di fare delle piccole deviazioni nelle spiaggette o lagune circostanti, in alcuni punti la profondità del fiume diminuisce di colpo, ma sarà molto più facile osservare gli uccelli.
Io ho percorso l’Ebro in kayak in tardo pomeriggio, e dato lo spettacolo nel quale mi sono ritrovata ve lo consiglio vivamente: arrivare a Tortosa al tramonto con la luce che riflette sulle sue pietre gialle. Prima di venire in questa zona della Catalunya non conoscevo neanche l’esistenza di Tortorsa e ammetto che è la città che mi è piaciuta di più del delta, ha tantissima storia e un’architettura rinascimentale meravigliosa. È fatta quasi interamente di pietre, ha dei grandi muri che la circondano e venendo dal fiume lo spettacolo è stupendo, una sorpresa mozzafiato, se non fosse per una statua franchista nel mezzo dell’acqua ti sembrerebbe di essere catapultato all’epoca dei Re Cattolici.
Consiglio pratico: prevedete una volta finito il kayak di andare subito in hotel perchè sarete zuppi fino alle mutande.. e fa freddo con il calar del sole.
Consigli per gli alloggi:
Nella zona di Horta de San Juan, vi consiglio la casa rurale Mas del Cigarrer, ha una vista sulla valle mozzafiato, un lato della casa completamente di vetro e la signora cucina benissimo!
Per Tortosa
Parador de Tortosa: tra gli alloggi insoliti è davvero unico, avrete la possibilità di dormire in un vero e proprio castello del X secolo, completamente restaurato e trasformato in hotel di lusso con bellissimi spazi esteri e terrazze, la cosa sorprendente è che i costi sono molto contenuti per l’esperienza che si vive.
Berenguer IV: hotel moderno nel cuore della città, arredo davvero molto curato.