Da 5 anni in viaggio in bicicletta: il viaggio come guarigione

Il viaggio; il mio viaggiare è necessita, ricerca, scelta, smarrimento, conquista e pazzia di vita.
Mi chiamo Andrea Campanella e da 5 anni sono promotore del progetto Pazzodaviaggiare.com
Ho 40 anni, il mio slogan è “tu per me, noi per loro“.
Sono un cuoco-itinerante che gira il mondo in bicicletta a 0 baget  e raccoglie fondi per costruire pozzi in Africa. Di recente, grazie al mio impegno, è stato completato il 6° pozzo d’acqua e la costruzione del 7° inizierà a breve.

1. Cosa è pazzodaviaggiare?

È un azione singola di promozione sociale a pedali.
Pazzo da viaggiare

2. Tu hai approcciato il viaggio in un periodo molto difficile della tua vita, in che modo questo ti ha aiutato?

PdV è stato inizialmente il mio percorso di auto cura alternativo alla farmacologia:
5 anni fa, in quel periodo lavoravo come tecnico di sistemi di sicurezza settore bancario, il rischio più grande che ho corso è quello di finire ostaggio della depressione o vittima delle manie, un po come il settore per cui lavoravo!
Partendo il mio psichiatra mi diceva che avrei potuto incappare nell’abbandono sociale: divenire un senza tetto!
D’altro canto restando e questo lo dico io, di continuare ad essere un frequentatore assiduo dello stesso bicchiere, immancabilmente da riempire perché sempre mezzo vuoto, e,  sera dopo sera aprire il blister per ingurgitare la pastiglia che avrebbe dovuto lenire l’infelicita di vivere una vita che non  realizza e non comprende e restare come molti altri “dimorati” schiavo di questo mix di Chianti e medicina chimica.
 
“Quello che ho cercando di fare attraverso questo viaggio è innescare un cambiamento intorno a me partendo dalla realizzazione profonda della mia identità: questa è stata per me l’unica vera cura, che mi ha permesso di ritrovare il mio centro al di là delle etichette che mi sono e mi erano state assegnate”.
In una parola sola il viaggio mi ha donato equilibrio: l’equilibrio del funambolo.
 Andrea Campanella pazzo da viaggiare

3. Si dice che per poter andar avanti si deve sempre lasciare qualcosa alle spalle, tu cosa ti sei lasciato?

Aveva ragione lo psichiatra: La casa, ora sono un senza fissa dimora.

4. Che cosa hai guadagnato viaggiando? (in senso inmateriale ovviamente)

La pace nel mio autocontrollo: la capacità di sublimazione delle mie energie interiori.
La percezione di vivere il presente impegnando le energie per realizzare le visioni future.
La felicità di cooperare, sia in senso materiale che immateriale al benessere collettivo.
La connessione e sinergia sociale: la rete di persone che mi comprendono e sostengono ovviamente sia in senso immateriale che materiale dell’ospitalità.
In due parole: L’umiltà ed il sarcasmo.
 il viaggio come guarigione

5. Il tuo viaggio si basa molto sull’ospitalità, cosa hai capito della gente, quando sono disposti ad ospitare?

In più di ventimila km europei in bici e molti altri extra europei percorsi con altri mezzi ho compreso che la cosa più importante è la cura reciproca, la condivisione, la partecipazione e, che infondo siamo, come in realtà viene utilizzato il termine, tutti ospiti, entrambi ospiti, a me piace pensare di essere ospitato dal luogo che ci accoglie che probabilmente è il vero “signore dello straniero”: significato etimologico del termine  ospite.
Per questo motivo l’ospitalità non mi è mai mancata, che mi sia stata donata da un bosco che ha mi ha nutrito con i suoi frutti, della stazione dove un collega senza fissa dimora ha offerto metà del suo pasto, che sia quella della grande dimora con i suoi collaboratori domestici o della piccola casa in Marocco dove hanno sacrificato un animale per il mio arrivo…
Alla gente piace sognare, piace sognare un mondo migliore perciò non esiste cosa migliore  che ospitare un sognatore che viaggia in bici.

6. Perchè viaggi in bicicletta?

Perché sono partito senza soldi ed avevo voglia di far fatica!
Perché si va più forte che a piedi, ma ancora abbastanza lenti per guardare, sentire e non perdersi nulla.

7. Come mai hai deciso di devolvere i soldi in questo progetto di costruzione di fondi in Africa?

Per piacere personale.

8. L’incontro che ad oggi ti ha insegnato di più?

Quello con le persone che amano, ma soprattutto quello con le persone che hanno avuto la forza di lasciarmi andare per amore.
 viaggio in bicicletta

9.Per quanto tempo credi sia possibile vivere in questo modo?

Se mangi bene, ed io ho la fortuna di essere un cuoco incuriosito dalla cucina terapeutica e specializzato in  quella vegana anche fin a 90 anni.
Ho incontrato in un mio viaggio un ciclo viaggiatore di 87 anni, una bici da 100kg che pedalava verso l’India, pedalava da molti anni, molti, molti…

10. Quale è il tuo rapporto con le cose?

Non ho senso il senso del possesso.
Concludo con una confessione: da 2 mesi la bici si è allungata ed è divenuta un tandem, ora sono in viaggio con Sylvie la mia compagna.
Spero vada bene ugualmente, giuro che i primi 5 anni ero solo!
Con lei sono partito da Vicenza ormai 45 giorni fa, il traguardo di questo viaggio come tutti gli altri il Kenya, ieri eravamo ad Amsterdam…cavoli sbaglio nuovamente strada, ma sta volta ci arrivo….oggi siamo a Montpelier dove Sylvie doveva insegnare yoga per il fine settimana.
-Sylvie ma il tandem…ma come non lo avevi te? Ma se ti avevo detto di metterlo nella borsetta…
Scusate ma ora devo tornare in Olanda a riprendere il tandem!
Un abbraccio Andrea Campanella  PazzodaViaggiare.com
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