Miriam Orlandi, viaggiare in moto dall’Argentina all’Alaska da sola!
Miriam Orlandi, ho 41 anni e per ora vivo in Italia.
Il viaggio è stato per me sempre presente nella mia vita: quando andavo a scuola erano 35 minuti d’auto e poi divennero 45 di autobus e poi 2 ore di treno; poi divenne la bici che mi portava fino al lago, poi il motorino che mi portava a giocare a pallavolo e poi divenne il viaggio, il viaggio di una vita, il mio sogno…
dalll’Argentina all’Alaska, da sola, ma con la mia moto. Ho raccontato questo sogno nel mio blog Io Parto.
1. Cosa ti ha spinto ad intraprendere questo cammino?
la voglia di realizzare un sogno, il mio sogno di quando ero bambina e mettevo le mani sul mappamondo e lo facevo girare.
2. Prima di partire ti eri prefissata un tempo? sei riuscita a rispettarlo?
Mi ero prefissata 9 mesi, effettivamente calcoli alla mano è più che fattibile, ma sono poi divenuti 23 ed è quindi stato molto più intenso ed inaspettato.
3. Da sola in moto per 50000km non avevi paura di avere problemi con la moto?
La paura è sempre un fattore mentale, in realtà problemi con la moto ne ho avuti, ma come i problemi della vita, quando capitano, bisogna solo affrontarli, così ho fatto con la moto quando si è rotto il cardano e via via altri pezzi.
4. Sulla base di cosa hai scelto l’itinerario?
Volevo un unico grande continente, da esplorare, da gustare anche nei suoi cambiamenti climatici e non solo culturali, volevo evitare di fare vaccini e così ho guardato al continente americano, lungo ed immenso.
5. Quale è stata la tua sorpresa più grande?
La sorpresa più grande è che il mondo non solo è bello, ma la gente è buona, è disponibile e gentile, molto più di quanto potessi immaginare…là fuori la gente è buona ed a noi viene dipinta troppo male.
6. Che cosa hai imparato in questo viaggio?
Che la vita va vissuta giorno per giorno; che ogni cosa che accade ha un suo perchè e che non bisogna mai fermarsi alle apparenze.
7. In che cosa non sei più la stessa?
Mi sento molto più me stessa ora che prima, quando mi lasciavo influenzare dalla società, quando mi lasciavo suggestionare dai giornali, si ….credo che ora sono me stessa..
8. Al tuo ritorno quale è stata la difficoltà più grande?
E’ la difficoltà di ancor oggi: l’adattarmi ad una società che non mi rappresenta, ad un mondo così diverso da come lo voglio; la consapevolezza di essere nata in un luogo fortunato ma tanto diverso da me.
9. La cosa che ti manca di più del tuo viaggio?
La natura, lo stare immersa ed a contatto con lei. Vivere oserei dire, in simbiosi con la natura.
10. Che bagaglio avevi?
Due valigie con dentro 2 magliette a maniche lunghe, due corte, due paia di pantaolini (uno da moto ed uno di quelli modulari con cerniera), tuta antiacqua, giubbino da moto, 6 mutande e 2 reggiseni, il resto tutta attrezzatura necessaria per il campeggio.