Un viaggio con se stessi in Sicilia: weekend a Selinunte
Un viaggio con se stessi è un viaggio alla ricerca delle origini, in cui la sfera individuale tenta di riconnettersi con la storia e con la natura, attraverso un tuffo nel passato. La Sicilia offre questa possibilità, soprattutto in quei posti in cui la vita ha il sapore della semplicità e dell’antichità perenne.
Marinella di Selinunte, piccola borgata marinara sorta sulla costa sud-occidentale, rappresenta il posto ideale in cui intraprendere un viaggio in solitaria alla scoperta di se stessi.
Testimonianza di tutto ciò sono le piccole abitudini quotidiane, come l’incanto, l’antica asta del pesce che si svolge tutti i giorni di buon mattino nei pressi del porticciolo dove attraccano i piccoli pescherecci appena rientrati dalla nottata di pesca. Qui, un banditore urlante batte all’asta il pesce freschissimo mentre acquirenti, esperti o meno, tentano di accaparrarsi il pesce più pregiato al miglior prezzo. Prendere parte alla contrattazione può essere interessante, ma basta esserci per tornare indietro nel tempo, magari facendo colazione con brioche e granita, come usano fare i Selinuntini per trovare refrigerio dalla calura del mattino.
La granita di Selinunte è da provare assolutamente ed è diversa dalle altre granite siciliane; accompagnata da una brioche è il modo migliore per rimettere l’animo in pace col mondo, davanti ad un mare vecchio ma ancora imprevedibile.
Per godere appieno della natura e del mare bisogna dirigersi verso est, in direzione della foce del fiume Belice, nella riserva ad essa dedicata che ne ha salvaguardato le dune sabbiose, la vegetazione, e la fauna che vi abita, e che rappresenta oggi uno dei luoghi più belli dove andare in Sicilia. L’accesso a poche centinaia di metri dal porticciolo del paese, immette in un ambiente dove la macchia mediterranea la fa da padrona, e il paesaggio è mozzafiato. Percorrendo la battigia lungo la spiaggia nascosta dal promontorio roccioso, il paesaggio cambia: le dune diventano preponderanti e selvagge e il cammino si fa solitario. Il tempo non esiste più e resta solo la natura incontaminata fra sabbia rossa, mare limpido, Zabbare (agave) e gigli di mare; talvolta in primavera si può incontrare un nido di tartarughe marine Caretta Caretta, magari durante la schiusa delle uova ed assistere alla corsa in acqua delle piccole testuggini. E se la temperatura lo concede, un tuffo in acqua riporta allo stato primordiale, e rigenera i sensi.
Un passo indietro nel tempo lo si può fare entrando all’interno dell’area archeologica che racchiude l’antica città greca di Selinunte, distrutta dalle guerre e dai terremoti nel corso del III sec. a.C. e che fu una delle più ricche fra le città greche di Sicilia. Mettendo piede all’interno del parco archeologico il mondo contemporaneo scompare lasciando posto alla sensazione che il tempo si sia fermato in un indefinito momento sospeso fra passato e presente. E volgendo lo sguardo alle rovine secolari, anche il futuro appare immutabile: la terra e il mare si mischiano nei suoni e nei profumi, mentre il sole inonda di luce il cammino lungo il decumano dell’acropoli, fino a giungere ad una panchina su cui riposare sotto l’ombra di un vecchio albero, che pare sia stato messo lì dagli dei, a ricordare che quelle strade e quelle mura brulicavano di quelle voci e di quella vita da cui è nata la civiltà occidentale. Percorrendo tutto il decumano si giunge alle porte della città, dove è possibile percorrere ancora alcuni piccoli sottopassaggi. Da lì guardando ad Est, sulla collina orientale, si vedono gli imponenti Templi di Selinunte. La collina è raggiungibile anche attraverso un percorso a piedi, fra la natura secca della Sicilia. Il tempio E, ricostruito agli inizi del secolo scorso, offre una meravigliosa vista sul mare, che si arricchisce di fascino nelle ore del tramonto. Accanto, il tempio G è il più grande mai progettato fra i templi greci, e mai completato, con il suo Fuso della Vecchia rimanda alle Cave di Cusa, a pochi chilometri da Marinella di Selinunte, dove la sensazione di un ritorno al passato è, se possibile, ancora più netta, poiché pare che i lavoratori siano pronti a riprendere il lavoro da un momento all’altro.
In quest’angolo di Sicilia, dove mare e terra si fondono, anche il presente diventa passato e la solitudine è solo un modo per ritrovare la parte più intima di se stessi.
Ciao, volevo sapere che mezzi di trasporto avevi utilizzato per muoverti in questa parte di Sicilia … io vorrei andare, atterrerei a Trapani.
Un’altra cosa curiosa è che non saprei a chi rivolgermi per visite guidate a Selinunte, non ho trovato nessun sito che sembrasse almeno un pochino professionale …. conta che è la mia prima esperienza in viaggio da sola e sono inesperta. Grazie per l’attenzione, ciao, Aurora.
Ciao , mi dispiace ma quel post lo aveva scritto una guest blogger nel 2013 , io nn ci sono mai stata.