#viajosola Quanto è pericoloso per una donna viaggiare da sola? Portiamoci un uomo
A livello semantico, “solo” vuol dire uno. Due non è solo, è in compagnia.
– “Fra con chi vai al cinema stasera? Da Sola?”
– “No con Chiara”
Ergo io al cinema non ci vado da sola, ma in compagnia, in 2, perché una donna + una donna fanno 2 donne, ossia individui non soli.
Evidentemente la semantica cambia quando si cambia di contesto: Maria Coni e Marina Menegazzo le due ragazze argentine che sono state uccise in Ecuador sono diventate improvvisamente due ragazze che viaggiavano da sole. Ma sono due non una, due insieme, non viaggiavano da sole, viaggiavano in compagnia.
Ed è qui che ti sbagli Fra, perché erano sole senza un uomo pronto a difenderle!
Diciamo che il mondo della comunicazione è impazzito per questo concetto più per il fatto che due donne siano morte uccise, altrimenti immaginatevi quante manifestazioni e trendic topic ci sarebbero stati per le 152 vittime di femminicidio all’anno in Italia.
Nel 2014 ci sono state 152 vittime donne, di cui 117 uccise da familiari, quindi non uno sconosciuto trovato su una spiaggia, non un gestore di un bar di Caracas, non uno che mi ospitava facendo couchsurfing, ma un mio parente! Secondo questi dati in Italia è più pericoloso rimanere soli a casa con il padre o con il fidanzato che attraversare il mondo. Questo mi sembra lampante, quanti casi di “viaggiatrici uccise in Italia” avete riscontrato nel 2014?
Eppure quello non fa notizia, un fidanzato che brucia la propria donna incinta è un pazzo, due ragazze che si fanno ospitare in Ecuador sono due zoccole che se la sono cercata.
Come è curiosa la mente umana no? Sono 17 anni che la studio e mi affascina sempre.
Da dopo questa tragedia mi hanno intervistato diversi siti, giornali e anche la tv, mi chiedono: ma è difficile per una donna viaggiare da sola?
Posso dire la verità, per una donna è difficile fare tutto, ma non è difficile, è più difficile perché oltre ai limiti oggettivi hai anche i pregiudizi, i luoghi comuni, e meno male che siamo nate in Italia nel XX secolo pensa se avessi sbagliato secolo o paese, mi avrebbero bruciato come le mie compagne rosse nel 1400.
Non capisco perché a livello ancestrale c’è un problema nel comprendere il reale significato della parola NO: vi hanno mai detto “le donne dicono no, ma vogliono dire si”.. a me mille volte. Forse deriva da un retaggio cattolico cristiano dove il piacere era peccato e quindi prima si usava il controllo razionale e poi si cedeva al corpo, ma oggi nel 2016 siamo tutte belle padrone dei nostri sensi e del nostro corpo.
Un uomo va in un locale e un amico gli offre una birra: ” ne vuoi un’altra?” “No grazie”. Basta nessuno ne fa una tragedia.
Una donna va in un locale “ti posso offrire da bere?”, “No grazie sto bene così” “Sei sicura?”
Si cavolo è sicura, altrimenti ti avrebbe detto si, se non ti dà corda, se non ti bacia, se non te la vuole dare, è perché ha detto no! Non è che se insisti cambia idea! Forse più che corsi su come le donne possano difendersi si devono fare dei corsi agli uomini su come leggere i comportamenti femminili.
Viaggiare da soli per una donna è pericoloso?
NO! Cavolo no! È Pericoloso andare in motorino senza casco, guidare in stato d’ebrezza, buttarti con il paracadute, anche fare immersione a -40mt come faccio io, ma non viaggiare da sole.
Può succederti qualcosa in viaggio da sola?
Certo, come sempre e ovunque nella vita, non è il fatto che tu sia in viaggio da sola che aumenta la tua probabilità di pericolo, semplicemente più fai più rischi.
Se vai tutte le domeniche in bicicletta è più probabile che tu cada, rispetto a me che in bicicletta ci vado 3 volte l’anno.
Le cose accadono, tutte, e non si sa mai a chi e soprattutto non si sa mai il perché. È bene non porsi in una condizione sfavorevole, anche rispetto al viaggio, come dico sempre, non è una buona abitudine fare uso di droghe o ubriacarsi, non è saggio vestirsi in maniera provocante, non è una buona idea passeggiare di notte in quartieri che non si conoscono, ma questo vale anche per gli uomini.
La cosa più importante che il viaggio ti può insegnare è che il mondo è pieno di persone buone, il mondo non è pericoloso, l’altro è molto più disposto ad aiutarti che ad aggredirti.
Fa più scalpore un omicidio strano che il fatto che couchsurfing.org sia la più grande community di viaggio del mondo, che ogni giorno ci sono centinaia di persone che aprono le porte di casa propria per condividere un momento con un viaggiatore.
Ho incontrato centinaia di persone che viaggiavano facendo l’autostop e chiedendo ospitalità, io ho dormito a casa di un ragazzo nel mezzo di una piantagione di banane in Colombia, intorno a me c’era il nulla e lui non si è neanche avvicinato a me.
Bisognerebbe ripulirsi dai pregiudizi stupidi, quelli limitanti, quelli basati sulle paure ed insegnare a leggere i comportamenti.
Sia uomini che donne dovrebbero imparare di più del linguaggio del corpo, dei messaggi subcorticali, dovrebbero imparare di più a fidarsi del proprio sesto senso.
Shit happens! Ma invece di concentrarci ossessivamente su dove mettiamo i piedi, è meglio vivere guardando l’orizzonte, altrimenti ci perdiamo il paesaggio.
io credo che tanta gente abbia paura di ciò che non conosce e non ha mai fatto. mia madre mi ha sempre incoraggiata a fare esperienze e a viaggiare, quando avevo 15 anni mi ha spedita a fare i corsi estivi in Inghilterra. come tantissimi ragazzini. con un gruppone gigante dell’EF. con le mie zie che strillavano: “è pericoloso! se poi la violentano?” ma perché? cioè, voglio dire, succede, ma poteva succedermi anche a Milano, senza bisogno di andare a Cambridge. tuttavia sono le stesse zie che quando sono andata a fare una vacanza in barca a vela hanno strillato: “è pericoloso! se le cade l’albero in testa?”, della qual cosa ancora rido moltissimo. chissà perché non viene mai loro in mente che cammino tutti i giorni per strade dove potrebbe cadermi in testa un vaso 🙂
il viaggio, a chi non viaggia, fa paura, figurarsi se privo di “corazze” tipo gruppi o uomini