Cambiare vita, vivere in Australia, grazie alla fiducia dei genitori!
Sono Mattia, 23 anni a luglio ed attualmente vivo in Australia, per la precisione a Sydney. Nella mia vita ho avuto la fortuna di viaggiare molto fin dal 2006 dove ho intrapreso il mio primo viaggio fuori europa con i miei genitori in Africa, in Kenya. Credo che quella terra sia stata la svolta di tutto, infatti la porto tatuata anche sulla mia pelle e non solo nel mio cuore. Da li ho viaggiato un po ovunque toccando Jamaica, Messico, America, Mauritius, Nuova Zelanda, Tunisia fino a spingermi nel paradiso terrestre delle Isole Cook (per chi non lo sapesse è la Polinesia neozelandese). Nella mia vita purtroppo, e ripeto purtroppo, non ho studiato. O meglio ho studiato, ma come tutti i ragazzi me la sono presa un po’ comoda e mi hanno bocciato per ben 3 volte. Avevo cominciato con uno Scientifico Tecnologico per poi passare a Geometra. Proprio l’anno che credevo di aver messo la testa a posto e di voler continuare a studiare per magari continuare fino all’università con la facoltà di matematica sono arrivati i problemi. Frequentavo una privata e in estate sarei partito per la stagione da animatore in Sardegna come primo anno, ma sarei rientrato al primo settembre (giorno in cui avevo il volo) per presentarmi a scuola i giorni seguenti e dare l’esame! Beh l’esame non lo ho dato per l’ammissione alla quinta perchè a scuola l’esame me lo hanno messo proprio al primo settembre. Non ho mai mollato nonostante tutto e ho continuato con il mio lavoro da animatore. Nella vita ho una passione che va oltre tutto. Sono un nuotatore agonista in acqua libere e proprio da qua si aperto il mio futuro e la mia chance in Australia.
Il mio blog è Tastes of Australia.
1. Sei più un nuotatore o un viaggiatore?
E’ una domanda difficile a cui non è facile dare una risposta. Mi sento tutti e due. Il nuoto mi ha reso la persona che sono e fare il viaggiatore mi ha insegnato a vivere con la gente e a cavarmela con le mie stesse mani con quel poco che avevo a disposizione. Però posso dire che qua in Australia il nuoto mi ha permesso di iniziare un nuovo lavoro e quindi questo mi darà anche la possibilità di rimanere qua e quindi di poter viaggiare. Credo di mettere sulla stessa bilancia le due cose!
2. Perchè hai scelto l’Australia come scenario della tua vita? Cosa ti ha ispirato?
L’Australia è un pò un sogno che tutti hanno. Nel 2009 ci ero già venuto qua con mamma e papà e avevo viaggiato per tutto il sud. Ma la decisione di venire qua è stata un po strana. Mi trovavo ad Auckland in Nuova Zelanda nel dicembre del 2011. Nel pomeriggio con i miei genitori avevo visitato il museo navale di Devonport, un piccolo sobborgo di Auckland che lo si raggiunge via mare con il ferry. Proprio lì dopo la visita, tra cui bellissima ed emozionante, ci siamo fermati per caso al bar e proprio li abbiamo conosciuto una ragazza italiana che ha vissuto prima in Inghilterra e dopo si è trasferita ad Auckland e li nel giro di due anni ha cambiato ben 4 lavori. Ecco che li ho cominciato a fantasticare e proprio la sera, nella camera di albergo, mio papà parlava via Facebook con una nostra amica che era proprio in Australia per allenarsi e mi ricordo testuali parole: “se alla tua età avessi avuto un possibilità del genere lo avrei fatto, per un anno lo si può fare. Se va bene cominci la tua vita, se va male hai sempre una casa per tornare indietro”. Quelle sono state le parole che mi hanno fatto scegliere proprio l’Australia.
3. Cosa ti piace della filosofia australiana che trovi in linea con tua visione della vita?
La filosofia australiana è qualcosa di magnifico, tutti se la prendono con calma e sono gentili con tutti. Non conosci la gente ma ti salutano comunque. Entri in una banca e ti chiedono come stai, di dove sei ecc. Sono tutti curiosi di sapere e stringere rapporti. Quello che ho visto dagli australiani è che cercano di aiutarti per qualsiasi cosa. Questa è una cosa che amo. Proprio dopo aver visto l’Africa mi sono sempre chiesto se ci fosse qualcuno che vive sempre con un sorriso come loro malgrado non avessero niente. Ebbene si. Ho trovato la felicità e la sicurezza in me stesso. Amo aiutare una persona in tutto e consigliare cosa fare o dove andare. Proprio come fanno gli australiani.
4. Prima di scegliere dove fermarti hai girato un po il continente? che posti hai visitato?
Quando sono arrivato qua un anno e due mesi fa, come destinazione avevo scelto Sydney. Ci ho vissuto per 4 mesi e mezzo, in una bellissima famiglia australiana dove mi hanno accolto a braccia aperte e mi hanno aiutato tanto. Soprattutto con la lingua. Quando sono venuto qua non sapevo niente e ora posso dire di parlarla molto bene. Non posso dire fluente perchè qualche nozione mi manca ancora ma quasi fluente lo posso dire. Sono orgoglioso dei miei progressi. Dopo questi primi mesi a Sydney mi sono spostato in una farm a 500km da Sydney. Li ci ho vissuto 3 mesi e lavoravo raccogliendo arance. Il visto con cui sono qua (il working holiday visa) della durata di un anno, prevede che tu devi fare almeno 88 giorni in zone rurali lavorando nei campi, nel fishing o altre mansioni che si possono trovare facilmente nel sito dell’immigrazione del governo australiano. Qua ho vissuto 3 mesi, il periodo invernale dove vivevo in una casa senza caloriferi, a 20km dalla prima città ed ero senza macchina, senza internet, televisione e soprattutto i caloriferi (la temperatura notturna era di 0°) e dormivo su un materasso per terra. Lì ho imparato veramente a divertirmi con poco e a cavarmela con quel pochissimo che avevo. Da lì mi sono spostato a Melbourne dove ci ho vissuto per 4 mesi e ho conosciuto gente fantastica. Proprio a Melbourne ho cominciato a studiare per quello che sto facendo attualmente, ovvero l’istruttore di nuoto. Da lì ho viaggiato verso la Great Ocean Road (per chi non la conoscesse è la strada che collega Melbourne ad Adelaide e si passa per i famosi 12 apostoli). Una sensazione bellissima essere li, anche perchè prima di allora gli avevo visti solo in foto. A Melbourne ci ho passato il Natale e al 29 di Dicembre l’ho lasciata (peccato perchè è la mia città preferita) per avventurarmi in pullman ancora verso Sydney alla volta del Capodanno. Una sensazione che non so descrivervi. Vi consiglio di farlo. Beh da qua non mi sono più mosso.
5. In viaggio, si incontrano sempre tante persone, ma quando si sceglie di restare come funziona? come è stato costruirsi una rete d’amici?
Si è vero. In viaggio incontri tanta gente a cui ti affezioni molto. Loro diventato la tua famiglia, ma pochi continuano con te. A volte nessuno come nel mio caso. Ho conosciuto gente favolosa nel mio cammino. Ma purtroppo chi prima o chi dopo, uno ad uno, gli ho dovuti salutare tutti. Per chi è già stato qua sa perfettamente di cosa parlo. Se vuoi costruirti il tuo futuro, ad un certo punto arriva il momento che metti avanti prima il tuo lavoro ai sentimenti. Purtroppo non è bello da dire, ma io qua ci voglio restare a vita e quindi ho dovuto fare e prendere questa decisione difficile!
Costruirsi la rete di amici non è difficile. Quando vivi negli ostelli ti basta un bicchiere di vino o una lattina di birra e diventi amico di tutti. Da lì’ un’amicizia tira l’altra. A volte sembra più difficile di quello che si pensa! Anche io la prima volta qua mi sono chiesto: “e adesso come faccio a farmi gli amici?”. Provate anche voi e vedrete che ho ragione. Ahahah!
6. Perchè hai scelto di insegnare nuoto a Sidney?
Il nuoto è sempre stato la mia passione. Nuoto dall’età di 3 anni e a parte i primi 2 o 3 anni di corsi poi mi sono buttato nella pre-agonistica fino ad arrivare all’agonistica. Qua è nato l’amore per questo sport. Ho preso parte a tantissime gare prima in piscina fino ad arrivare a gareggiare in acque libere sul nuoto di fondo su distanze di 5km. La gara che ricordo maggiormente, a parte la vittoria all’attraversata al lago di Mergozzo, è quella del 2009. Ero a Piombino a gareggiare nei Campionati Italiani Assoluti 5km valevoli per la qualifica ai Mondiali di Roma 2009. Mi ricordo ancora che a metà gara ero a soli 30 secondi dalla qualifica mondiale. Non vi racconto il finale anche perchè ero reduce da un infortunio e purtroppo ho finito molto indietro. Da li ho cominciato ad allenarmi sempre meglio per puntare sempre più in alto. Ma prima o poi ogni atleta capisce che l’età, seppur giovane, è troppo vecchia per arrivare a determinati livelli. Allora nel mio futuro vedevo sempre il mio stesso obiettivo di arrivare a livelli alti, ma allenando. E così qua in Australia ho cominciato questo percorso che ovviamente devo cominciare da insegnarlo il nuoto, fino a spingermi a livelli alti e poi chi lo sa dove arrivo! Io ce la metto tutta! Ho deciso di cominciarlo qua anche perchè qua è la patria del nuoto e di un mostro chiamato Ian Thorpe!
7. Sia il nuoto che il viaggio sono due percorsi solitari ed introspettivi, quali sono i parallelismi che hai trovato in queste due attività?
Ognuno trasmette amore per qualcosa. Il nuoto per l’ambiente acquatico e tutto quello che lo circonda. Il viaggio per l’amore e la curiosità di conosce sempre cose nuove che magari hai sempre e solo letto su un libro. Proprio quel viaggio ti consente di apprendere e migliore la tua conoscenza. Il viaggio e il nuoto mi aiutano a conoscere tante cose. Posso vedere tutto. Sia respirando che tenendo il fiato. Ho gli occhi in tutto il mondo ovunque mi trovo!
8. Quale è l’aspetto che di te è più cambiato in questo anno in Australi?
Sicuramente il carattere. Prima ero una persona un po’ timida, ora non lo sono. Se avevo paura di sbagliare a chiedere qualche cosa o andare da qualche parte, prima mi fermavo. Ora vado e mi butto. Ormai ho una bella padronanza dell’inglese, non ho più problemi ovunque vada ed ho un problema: non ho più problemi da risolvere. Ora mi sento sicuro di me e di qualsiasi cosa faccio.
9. L’incontro che ti ha emozionato di più?
Questa è una bella domanda. Ci sono 3 persone che mi legano al passato e credo che questi sono gli incontri che mi hanno emozionato, e credo che tutt’ora mi emoziono. Vi scrivo con una lacrima perchè queste persone mi hanno dato qualcosa e mi legano al mio cammino che ho percorso. Jhon, un australiano che parla perfettamente italiano e vive qua in Australia, è un amico di famiglia dei miei nonni da parte di mia mamma ed io l’avevo conosciuto qua proprio nel 2009. Mai avrei detto di incontrarlo ancora. Come dice il detto??? Mai dire mai! Poi Yoann. Una ragazzo francese con cui ho passato almeno 5 estati, con lui in campeggio in Corsica e lo vedevo come un fratello maggiore, mi portava ovunque e si prendeva cura di me quando non ero con i miei genitori. Ed anche lui dopo tanti anni lo ho ritrovato qua a Sydney. Lui di Lione ed io di Pavia. Pochi km di distanza (dico pochi perchè qua in Australia ho scoperto cosa sono le vere distanze) e ci siamo dovuti ritrovare a più di 16 mila km da casa. E poi c’è Federico, tutt’ora siamo ancora in compagnia, ma lui tra poco partirà per la sua avventura e per le farm (come dicevo prima ognuno ha la sua strada). Io e lui abbiamo gareggiato insieme per più di 3 anni ed eravamo ottimi amici. Le estati le passavamo sempre insieme in tutta Italia per prendere parte alle nostre gare. Io poi ho smesso e continuato per la mia strada. Lui si è laureato ed ora è venuto anche lui in Australia. Tra poco però dovremmo dirci ancora arrivederci. Ma se ci siamo visti qua in Australia dopo anni, non metto in dubbio che ci vedremo ancora da qualche altra parte!
10. Quale è stato il momento più critico in questo anno?
Di momenti difficili ce ne sono stati tanti anche per me, anche se qua sembra tutto rosa e fiori. Sicuramente il periodo che mi hanno sfortunatamente clonato la carta di credito e sono rimasto senza soldi per 3 settimane e poi in farm lo scorso luglio, agosto e settembre quando la fatica si faceva sentire e non vedevo l’ora di andarmene. E’ stato un periodo difficile dove continuavo a ripetermi che me lo faceva fare e che volevo mollare tutto e tornarmene a casa. Non lo ho mai detto ai miei che non volevo preoccupazioni. Mi sono rialzato in piedi, stretto i denti e continuato. Sono orgoglioso di non avere mollato. Ora posso dire di avercela fatta e il mio futuro è solo da scrivere! Non solo sul mio blog. I momenti difficili fanno parte del viaggio e dell’essere lontano da casa e da tutti i tuoi averi e affetti!