La Polvere del Messico Pino Cacucci
Era il 2003, mi stavo per laureare, un pomeriggio passeggio per via del Pellegrino (Roma) e faccio tappa nella mia libreria preferita, la libreria del viaggiatore, mi capita tra le mani La Polvere del Messico, tutto quello che sapevo era che Pino Cacucci era lo stesso autore di Puerto Escondido, l’ho comprato sulla fiducia.
E’ stato puro amore. Per me quel libro è stato l’apertura verso quello che sono oggi, mi ha dato identità mi ha fatto amare la letteratura di viaggio, che praticamente rappresenta la maggior parte delle mie letture, mi ha dato una nuova prospettiva dalla quale vedere i viaggi. La Polevere del Messico, ti fa sentire davvero il sapore della polvere, che fa effettivamente parte dell’aria di quella terra, parla delle zone meno conosciute, del nord dei deserti dei racconti della gente. Tutto quello che fa la differenza in un viaggio, grazie a quel libro ho capito che quello che volevo davvero fare era viaggiare per conoscere la vera storia dei popoli, parlare con la gente di strada, mangiare con loro e ascoltare le loro storie, ho capito che da quel momento in poi avrei sperimentato un modo di viaggiare molto diverso da quello a cui ero stata abituata dai miei genitori.
E’ diventato un libro simbolico, lo regalo quando incontro qualcuno che stimo e che so che può apprezzarlo. Ovviamente tre mesi dopo sono partita per il Messico, destinazione Nord! Tra Zacatecas, Guanajuato e San Miguel del Allende, ero l’unica europea, non lo scorderò mai.