Michele viaggio sulle orme di Marco Polo

[box style=’info’] Michele, ho 26 anni e sono impegnato in un viaggio solitario sulle orme di Marco Polo. Dopo aver lavorato un anno in Australia, sono partito il 20 agosto da Singapore e in qualche modo, usando diversi sistemi di trasporto terrestri, sto andando verso Cencenighe, la mia città natale nel cuore delle Dolomiti bellunesi.

Ora mi trovo in Kirghizistan a più o meno metà del viaggio e continuerò attraverso gli altri Paesi ex sovietici, il medio oriente, la Turchia e, infine, i Paesi balcanici. Puoi seguire le mie avventure sulla mia pagina Facebook Viaggiando Attorno al Mondo [/box]

1) A “soli” 26 anni hai deciso di intraprendere una nuova vita. Al di là delle tue esperienze pratiche precedenti, cosa ti ha spinto a viaggiare così tanto?

Per la verità ho cominciato a viaggiare un po’ alla volta, non ho deciso improvvisamente di cambiare vita. Tutto è partito con un viaggio, al quale ne è subito seguito un altro e poi un altro, e poi un altro ancora… credo che il mio primo viaggio di due mesi negli Stati Uniti sia stato essenziale per innescare questa catena. E’ stato lì infatti che ho conosciuto altri viaggiatori che mi hanno ispirato a continuare a viaggiare. Ed è stato lì che ho scoperto le gioie e le esperienze del viaggiare e che sono diventato “dipendente” da queste emozioni.

sulle orme di Marco Polo

2) Dove ti trovi in questo momento?

Ora mi trovo in Kirghizistan, sono appena uscito dalla Cina e sto pensando a come spendere il mio tempo in questo Paese. Sicuramente mi fermerò in Bishkek, la capitale, per richiedere i visti dei Paesi che dovrò attraversare in seguito.

3) Di cosa ti occupavi prima? E come ti mantieni oggi?

Ho lavorato cinque anni come minatore nelle gallerie dell’Alto Adige. Nel mio viaggio in Australia ho lavorato tre mesi in una piantagione di pomodori vicino a Brisbane e cinque mesi in un vigneto nelle vicinanze di Perth.

Riesco a mantenermi con i soldi che ho risparmiato in questi anni di lavoro. Viaggiare non è poi così costoso. Quando si riesce a prendersi il tempo, ad adattarsi e a svincolarsi dai costosi pacchetti turistici si riesce a viaggiare tranquillamente con un migliaio di euro al mese.

Autostop da Daoteng a Chengdù - Cina
Autostop da Daoteng a Chengdù – Cina

4) La tua scelta è molto coraggiosa. C’è qualcosa di cui hai paura? E come gestisci la lontananza dalle persone care?

Non riesco a pensare di aver fatto una scelta coraggiosa. Con un paese nella situazione del nostro la vera scelta coraggiosa è quella di rimanere nello stivale. Non voglio criticare, ma sono contento di avermi creato altre possibilità al di fuori dell’Italia.

C’è sicuramente qualcosa che mi fa paura, ma al momento non mi viene in mente nulla.

Per quel che riguarda il rimanere in contatto con le persone care, al giorno d’oggi, non è molto difficile. Ci sono i Voip, i social network, i messenger, la posta elettronica.. è diventato più difficile sconnettersi piuttosto che rimanere in contatto. =)

5) Qual è il tuo bagaglio, sia fisico che emotivo?

Visto che non so dove mi porteranno i miei viaggi, nella mia valigia c’è di tutto, dal costume agli scarponi, dalla crema solare al giaccone. Ho anche una tenda e un sacco a pelo che sono stati la mia casa per mesi in Australia, ma che, fino ad ora, ho usato ben poco in questo mio ultimo viaggio.

Nella valigia ho messo anche la voglia di scoprire e la curiosità di un bambino. Ho preferito lasciare a casa tutto quello che sapevo sul mondo ed ora sto riscoprendo tutto libero da pregiudizi con il desiderio di vedere ogni cosa con i miei occhi prima di giudicare.

Australia lavorare in una farm
Australia lavorare in una farm

6) Durante il tuo viaggio avrai incontrato moltissime persone. Ti rattrista lasciarle “per strada”?

Molto. Soprattutto se sono ragazze. =) Ma il viaggio continua e se ne incontrano altre ed altre ancora.

Quello che rende unico e irripetibile il nostro viaggio sono proprio le persone che incontriamo sul nostro cammino. Sono loro che danno valore al nostro vagabondare e che fanno del nostro viaggio un “Grande Viaggio”.

7) Tu pensi che ci sia un’età giusta per una vita come la tua?

Penso che qualsiasi età sia buona. Comunque prima si comincia e meglio è. Quasi tutte le persone di una certa età che viaggiano hanno cominciato da giovani.

Bisogna stare attenti a non cadere nella tentazione di lavorare da giovani pensando che un giorno si potranno godere dei frutti dei nostri sacrifici. Si corre il rischio di rimanere intrappolati. Appena si hanno da parte quattro soldi è meglio fare le valigie e partire.

Qualche lavoro, qualche metodo per tirare avanti si trova ovunque nel mondo.

Kashgar Xinjinang  Cina sulle orme di Marco Polo
Kashgar Xinjinang Cina

8) Che significato ha per te tener traccia dei tuoi viaggi su una pagina Facebook?

Significa molto per me. E’ come viaggiare con tutti i miei lettori. Sono loro che con il loro entusiasmo mi spingono a scrivere qualche racconto, qualche avventura e a pubblicare qualche foto. Se non ci fossero loro non mi prenderei mai il tempo di scrivere un diario.

Non mi piace scrivere ma mi piace condividere i miei pensieri e le mie emozioni. E scrivere sembra il miglior modo per farlo.

9) Come si può gestire il desiderio di viaggiare da soli a lungo con una relazione importante?

Questa è una buona domanda. Penso che sarebbe difficile mantenere una relazione a distanza, ma che sarebbe ancora più difficile viaggiare assieme. La gran parte delle coppie che viaggiano assieme sono in continuo litigio.

Comunque, per mia fortuna, io non ho di questi problemi.

Litang - Cina

10) Cosa pensi di fare una volta tornato in Italia?

Non penso che mi fermerò a lungo in Italia. Il mondo è ancora grande ed è tutto da scoprire e i viaggi sono come le ciliegie. Uno tira l’altro.

I monaci tibetani - Yadin sulle orme di Marco Polo

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Autore

  • Serena Prinza

    Romana, 35 anni. Scrive da sempre, viaggia da sempre e si nutre di storie da sempre. Ama la fotografia, l’arte e la psicologia, che tenta di mixare al meglio nella sua attività di blogger entusiasta. Crede fermamente che il viaggio sia l'unica terapia possibile per gli animi turbolenti; ma soprattutto che significhi (per citare Proust) avere altri occhi, vedere l'universo con gli occhi di un altro. Se potesse scegliere come vivere, girerebbe il mondo per poterlo raccontare. Ma ha già cominciato a farlo partendo da casa sua, l'Italia, grazie al blog www.italiaterapia.com.

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2 comments on “Michele viaggio sulle orme di Marco Polo
  1. Come sai già Mike, sono il tuo più grande ammiratore, e mi complimento per l’intervista fatta 🙂 e continua cosi. Complimenti anche allo staff di “viaggiaredasoli” per l’intervista!

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