From Finland With Love di Roman Schatz
Suomesta, Rakkaudella
From Finland With Love
di Roman Schatz
“I wouldn’t go so far as to call Finland a paradise. It’s too damn expensive and too damn cold. But to be brutally honest again: As much as I love to complain, I have never really regretted coming here.”
Se dovessi raccomandarvi un libro sulla Finlandia questo sarebbe sicuramente il primo che mi verrebbe in mente. Perché è una descrizione perfetta dei “tipici finlandesi”, del tipico modo di vivere, visto da un punto di vista esterno. L’autore è infatti un tedesco trasferitosi in Finlandia.
Un consiglio: se siete già stati in Finlandia, leggetelo subito! Se non ci siete ancora stati, aspettate a leggere il libro al vostro ritorno: penso sia meglio prima farsi un’idea propria e poi confrontarla con quella dell’autore e vi troverete a sorridere nel vedere che molte cose le avevate pensate anche voi! Ho letto questo libro dopo tre-quattro mesi che ero in Finlandia e ogni tre frasi mi veniva da pensare “è assolutamente vero!”
Un libro che vi farà ridere e che vi darà alcune informazioni per cercare di capire meglio questo popolo un po’ buffo e per cercare di relazionarvi meglio con i vostri amici finlandesi, senza pensare che siano “strani” se si comportano in un certo in una determinata situazione. È quasi una guida per cercare di capire i finlandesi.
Perché dobbiamo toglierci le scarpe ogni volta che entriamo in casa di qualcuno? Perché il finlandese con il quale avevo scherzato e parlato la sera prima, il giorno dopo se lo incontro quasi neanche mi saluta? Perché ai finlandesi piace così tanto dire parolacce?
L’autore ridicolizza la Finlandia e suoi abitanti con dell’ironia a volte forse un po’ esagerata: dalla lingua alla loro ossessione per la sauna, dalla capacità di infilare una parolaccia in ogni frase a quella di bere una birra alle 10 del mattino. Guarda ai loro comportamenti più strani con un occhio esterno e ne descrive quella strana mentalità che a volte forse non riusciamo a capire. In modo esagerato, sì, perché in fondo abbiamo sempre bisogno di stereotipi per cercare di capire il comportamento degli altri quando ci troviamo a contatto con una cultura straniera.