A cosa serve il Travel Coaching
Tutti amiamo viaggiare, non tutti associamo al viaggio le stesse emozioni e lo stesso sentire, non in ogni momento della nostra vita il viaggio viene vissuto e rappresentato allo stesso modo. Io sono una psicologa turistica dal 2012 ho portato in Italia il travel coaching, dopo aver utilizzato gli stessi strumenti nelle aziende e in maniera parallela alla mia grande esperienza di viaggio. Credo che il viaggio sia uno strumento potentissimo per la crescita persona se usato in modo giusto per questo motivo vi posso aiutare con il travel coaching; ma facciamo un saldo indietro e vediamo cosa è.
Che cosa è il travel coaching?
Il travel coaching utilizza i principi del life coaching integrandoli con la potenza emotiva del viaggio.
Tutti i viaggi, vissuti intensamente ti lasciano il segno, ma senza la guida di una persona esterna non è possibile mettere a pieno frutto il nostro vissuto; mentre viviamo una situazione possiamo apprezzarla o capirne l’importanza, ma non riusciamo a leggerla nel profondo perché la continuiamo a vedere dall’interno. Il travel coach, essendo esterno al vissuto e avendo gli strumenti per comprendere il coachee ed il significato delle sue azioni, può guidarlo verso un viaggio che aggiungerà qualcosa di più profondo rispetto ad un semplice timbro sul passaporto.
Il travel coach è prima di tutto anche esso un viaggiatore, quindi non sarà solo una guida nel vostro processo emotivo, ma sarà una guida pratica, ti aiuterà su problemi tangibili e quotidiani.
Molte persone mi scrivono perché io li aiuti ad individuare la loro meta di viaggio, ma credo fermamente, come dico sempre nel mio sito, che non esista un paese giusto per il primo viaggio o il decimo, ma esiste una esperienza di viaggio rispetto a quello che siamo pronti a vivere in un preciso momento della nostra vita.
Che percorso si deve fare per diventare travel coach?
In Italia non esiste un percorso riconosciuto e strutturato, negli Stati Uniti si stanno definendo più confini. Quando ho inizato a parlarne io nel 2012 ero l’unica quindi non c’erano molti elementi per individuare professionisti corretti, ora c’è molta gente che si definisce tale. Quello che posso dirvi è che a parer mio una persona dovrebbe essere almeno life coach e avere una grossa esperienza di viaggi, perché a differenza di altri tipi di coaching o di un caunseling tradizionale, è difficle poter aiutare qualcuno su tematiche così particolari se non si sa davvero in che tipo di situazione il viaggio ti può mettere e solitamente la persona con la quale si lavora, ha bisogno anche di consigli pratici sul luogo quindi aver viaggiato aiuta. Personalmente io sono anche una psicologa e come tale sono un po’ viziata dal fatto che per lavorare con le persone bisogna essersi laureati in psicologia, ma so benissimo che per molti aspetti per essere counselor o coach non serve la laure, ad ogni modo se deciderete di farlo con me, io sono psicologa, coach e ho viaggiato in 78 paesi del mondo.
Bisogna scegliere l’esperienza giusta e quindi la meta, non il contrario.
Il travel coach inizia proprio da te, dalla persona.
Nella fase preliminare l’obiettivo è comprendere, e molto spesso far comprendere al coachee il reale motivo del viaggio e cosa sta cercando dall’esperienza di viaggio.
Il primo passo che si fa in un percorso di travel coaching è l’ascolto senza filtri e senza giudizio del perché una persona abbia decido di affrontare questo percorso, se ha delle idee chiare, delle paure chiare, dei cambiamenti che si aspetta.
Sicuramente si dovrà fare un’analisi delle paure, che rappresentano il reale campo minato che ognuno di noi semina sulla propria strada; vedere quanto queste paure siano concrete e quanto immaginate.
Analizzare i punti di forza, gli essere umani tendono a sottovalutarsi, a non vedere i propri punti di forza o quantomeno a dare loro un potere decisamente inferiore, il travel coach ti aiuta ad individuarli e a rilegge le tue paure con degli strumenti diversi focalizzati sui tuoi obiettivi e sui tuoi punti di forza.
Si individuano gli obiettivi del viaggio: pochi, misurabili e raggiungibili.
Che possono essere un atteggiamento che vorresti cambiare o una visone della vita che di solito di depotenzia, si costruisce una strategia per affrontata e si visualizzano i possibili ostacoli.
A seconda del percorso e dei tempi che la persona ha a disposizione si passa ad una parte organizzativa
Confronto su aspetti pratici organizzativi del viaggio
Essendo un viaggiatore esperto il travel coach ti aiuta praticamente ad organizzare il tuo viaggio:
- Se non si ha l’idea ben chiara sulla meta si lavora insieme
- Gestione del budget, a seconda della durata del viaggio, del budget a disposizione, e della maniera in cui intendi viaggiare ( backpacker, luxury, adventure) ti aiuta ad organizzare meglio i tuoi soldi, ti insegna come monitorare le tue spese e prevedere dei soldi per gli extra;
- Consigli e guida su come scegliere l’assicurazione medica più indicata e che pacchetti prevedere rispetto alla destinazione,
- Consigli sui trasporti e sul piano voli,
- Consigli sull’itinerario di viaggio,
- Individuare le pietre miliari del viaggio, ossia i momenti in cui si lavorerà praticamente sugli obiettivi personali
Si può avere supporto durante il viaggio
Si prevedono degli incontri (a distanza) nei quali il coachee riporterà con esempi pratici il suo avvicinamento agli obiettivi prefissati, sottolineandone gli ostacoli qualora ci fossero e individuandone la risoluzione. Si può richiedere supporto durante una parte particolarmente complicata del viaggio o praticolarmente soddifacente per parlare insieme e capitalizzare quelle emozioni.
È possibile creare insieme anche una serie di esercizi che ti permettono di monitorare facilmente i tuoi cambiamenti e i tuoi sviluppi all’interno del viaggio.
Un confronto al ritorno dal viaggio
Per avere un percorso più completo e certamente analizzato in modo corretto anche da un occhio esterno espertio, organizzare un incontro al ritorno dal viaggio ti aiuta a far fruttare la tua esperienza di viaggio nella tua vita di tutti i giorni, a capitalizzarla, a tradurre in comportamenti quanto appreso, nella tua vita personale e lavorativa, ad inquadrare anche in un’ottica lavorativa le skills messe in pratica in viaggi e come inserirle in un CV.
Non è da sottovalutare che molte persone spesso quando rientrano da un lungo viaggio hanno delle difficolta a riambientarsi nei vecchi ritmi e c’è bisogno di un aiuto per essere guidati nel vedere la normalità come un valore piuttosto che come qualcosa da fuggire.
Le mie consulenze sono solo a distanza attraverso piattaforme digitali come Meet, generalmente io offro due tipi di pacchetti, uno da un incontro e uno da tre, è sempre il cochee a scegliere quale sia il percorso più adatto a lui. Se si vuole fare un percorso che sia davvero trasformativo e che preveda un cambiamento alla fine del viaggio e non solo più coraggio nell’affrontarlo io consiglio il pacchetto da tre incontri e di organizzare degli incontri anche durante il viaggio o quantomento alla fine.
Se sei interessato ad iniziare un percorso con me puoi trovare più indicazioni a questa pagina.
Ciao, ti ho seguito nella puntata di allefalde del Kilimangiaro. Se non sbaglio hai scritto un libro, ma non ho fatto in tempo a scriverne il titolo, me lo potresti indicare per favore? Grazie.