Andare a ristorante da soli è da sfigati? – Strategie per chi mangia da solo
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Siamo sotto periodo vacanza, questo è il momento in cui tutti pensando a dove andare e soprattutto con chi, ed in questo periodo mi arrivano tante email. Mi ha un po’ colpito constatare che in ognuna di esse era contenuta la frase: “ho un po di paura a viaggiare da solo e mi vergogno di andare al ristorante da solo perchè gli altri possano pensare che io sia sfigato”.
Wow! allora andiamo per ordine, pensiamo prima al ristorante e poi al sentirsi degli sfigati!
Chi viaggia da solo va al ristorante da solo?
Facciamo un passo indietro, sei proprio costretto ad andare al ristornate? Perchè non superiamo questo concetto che partire voglia sempre dire andare in un bell hotel e a cena fuori tutte le sere? Quello è solo uno dei modi di viaggiare, non necessariamente l’unico.
Parlo partendo dalla mia esperienza personale, vi dirò le strategie che uso io in termini di cibo!
1. Cucinatevi da voi in Ostello.
Se non l’hai mai sperimentato può sembrare triste, ma non è così, la scelta dell’ostello è importante ce ne sono molti davvero carini ed accoglienti con delle cucine gradi ed attrezzate e ampie zone in comune. Un italiano che cucina? Secondo voi dopo quanti secondi qualcuno si avvicina per chiedere cosa state preparando? E’ un ottima maniera per fare amicizia, per passare una serata in compagnia, offrivi di preparare voi da mangiare il giorno seguente (io lo faccio sempre).
2. Sedetevi al bancone
Chiedete in giro quale sia il locale più frequentato, magari non proprio un ristorante puro, ma un posto dove si beva anche, dirigetevi li, e accomodatevi al bancone. Il bancone è perfetto se si mangia in uno, vi porterà a scambiare qualche parla con i camerieri e non appena qualcuno si siede al vostro fianco, nascerà una chiacchiera spontanea. Si fa sempre una domanda ad uno straniero al bancone, ovviamente sono ad una condizione : dovete sorridere!
3. Sfruttate le occasioni giornaliere.
In viaggio da soli vi capiterà senz’altro di conoscere qualcuno in un museo, in un trekking, sul pullman in una escursione, se vi sembrano persone simpatiche prima di salutarvi chiedete se hanno programmi per cena, è molto probabile che siano nella vostra stessa situazione e che possiate passare un’inaspettata e piacevole serata insieme.
4. Chiedete ai vostri compagni di camerata.
Si va in ostello non solo perchè costa meno, ma sopratutto perchè si incontrano viaggiatori. Avete fame? volete uscire a “procacciarvi”cibo? Chiedi al tuo vicino di letto se ha voglia di unirsi o unisciti a lui se sta per uscire, è un’abitudine normale tra viaggiatori anzi direi che fa parte del bon ton.
5. Godetevi il vostro cibo
Il cibo è sacro, in alcuni paesi è una poesia, siete da soli? Approfittatene, andate a mangiare quello che più vi piace, ordinate un piatto prelibato, magari un buon vino e godete questo momento tutto vostro. Vi da noia l’attesa delle pietanze? portatevi la guida e scegliete cosa farete domani, o un libro o twitter!
6. Se alloggiate in un appartamento cucinate per il vostro ospite!
Il bello di soggiornare in un appartamento è che potete vivere come la gente del luogo, e allora mangiate insieme a loro! Cucinate per i vostri proprietari di casa, anche se nn siete capaci di fare niente, tutto quello che viene fatto dalle mani di un italiano è per definizione buono!
Ora torniamo al tema di sentirsi degli sfigati, gli altri ti vedo come uno sfigato se tu ti ci senti.
Il mondo è uno specchio, l’immagine che noi diamo di noi stessi è quella che gli altri leggono di noi!
Direi che rimanere a casa perchè non si ha trovato un compagno di viaggio è da sfigato, seguire i propri desideri e fare ciò che più ci piace indipendentemente da chi ci è intorno, è un segno di forza! Forse è vero che nessun uomo è un isola, ma nn siamo proprio delle pecore, ricordiamocelo!
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Ciaoooo!! Prima di tutto complimenti per il tuo blog, in tre giorni sto leggendo tutti i tuoi articoli!! Io ho solo 15 anni, e i viaggi più “cool” che io abbia mai fatto nella mia vita sono stati una gita in Provenza con la classe terza media e un viaggetto di tre giorni a Firenze con mio fratello e mia zia. Da sempre il mio più grande desiderio è quello di viaggiare,infatti frequento un liceo linguistico proprio per imparare le lingue che si parlano nei posti che sicuramente visiterò. Premetto che abito da tutta la vita in un paesino piemontese di non più di diecimila anime, quindi capitare in un posto come Firenze è come capitare in una dimensione sconosciuta da un giorno all’altro. il mio problema è proprio la compagnia: non ho nessuno con cui andare, fuorché la mia famiglia. ma dopo aver letto i tuoi blog, ho capito che non è bello rinunciare a i propri sogni semplicemente perché non si hanno le persone con cui realizzarli……il bello è sentirsi parte di se stessi, cercare di cogliere ogni attimo della propria avventura, guardare la gente e cercare di essere il più diverso possibile da loro, ovvero provare a fare tutto da sola, con un po’ di fantasia e creatività! A Firenze non ci potevamo certo permettere i pranzi nei locali (ecc. una pizza 15 euro), perciò abbiamo fatto rifornimento e abbiamo pranzato e cenato nel bed & breakfast, e ti giuro che è stato molto meglio così, che spendere soldi per avere la stessa cosa dentro lo stomaco…..
Che brava che sei, così giovane e tanta curiosità!.
Stai tranquilla avrai tutta la vita per viaggiare ora pensa a conoscere bene le lingue, magari vedi se riesci a fare qualche programma di scambio con altri licei o ad andare durante le vacanze estive all’estero ad imparare le lingue, magari nn in un college a Londra che sono tutti italiani, meglio qualcosa come ragazza alla pari o programmi europei per i ragazzi della tua età! Continua così.
In tanti anni in Asia ho spesso mangiato da solo… tranquillo e contento! 🙂 Era un problema solo all’inizio, ma diciamo così: più uno è in pace con se stesso e sereno, meno si sentirà in imbarazzo a mangiare da solo. Nota positiva: finisci per farti amici i gestori dei ristoranti, che si ricordano di te (quello straniero) e magari ti fanno anche gli sconti.
E non dimentichiamo: puoi metterti a leggere o usare lo smartphone in santa pace…