Castelluccio di Norcia in Parapendio con i mei lettori.
Le persone simili si attraggono, quelli che hanno interessi in comune, la stessa maniera di approcciare la vita, ti vedere il mondo, il resto sono solo romanzi. Io viaggio da sola [se non si era capito] per sentirmi libera di scegliere ogni giorno con chi trascorrere i miei viaggi. Mi piace essere aperta a nuovi incontri, alla sorpresa, alla scoperta. Ho fatto un’esperimento, ho chiesto a chi segue il mio sito di tracorrere com me il mio compleanno e cosa ancor più pazza, di buttarsi dal parapendio insieme.
Dove lanciarsi con il Parapendio?
A Castelluccio di Norcia, nel mese di giugno c’ è la fioritura delle lenticchie e dei papaveri, uno spettacolo unico al mondo! E’ un volo facile, emozionante e la campagna circostante è meravigliosa. Ho organizzato un itinerario, quello che avrei fatto se fossi stata da sola e l’ho condiviso sul mio sito, non volevo creare un gruppo troppo grande per non rendere il week end dispersivo. Risultato? 9 viaggiatori per tutto il week end e 2 in più per il volo!
Chi è venuto con me?
Margherita da Roma, Fabio da Firenze, Raffaele da Latina, Laura e Loredana da Roma, Barbara da Rovigo (si esatto 6 ore di macchina per lanciarsi con noi) e il sabato Donatella e il suo ragazzo da Senigallia.
Il Nostro Week End
Come nelle migliori tradizioni abbiamo fatto car sharing, la maggior parte di noi era di roma quindi ci siamo incontrati e partiti con 2 macchine, la strada per arrivare a Norcia è bellisisma e anche poco trafficata nei week end estivi, puroppo appena varcato il confine umbro è iniziato a diluviare, la nebbia è salita in pochi minuti e l’atmosfera è diventata in un colpo invernale, per fortuna c’erano i fiori sul ciglio della strada a ricordarci di essere a giugno. Abbiamo dormito all’Agriturismo Le Sorgenti a 10 min dal centro di Norcia, un vero agriutrismo in pietra, una struttura del 1700 ristrutturata mantenendo tutto il sapore dell’antico. L’agriturismo è nel mezzo di un’azienda agricola, 160 ettari di terreno, mucche, capre, fieno in quantità, ma se devo essere onesta la cosa che ha fatto davvero la differenza è stato Nicola il proprietario.
Nei mesi in cui ho organizzato l’evetno ho parlato molto con lui e quando poi l’ho incontrato di persona, mi sembrava di conoscerlo da tempo. La sua passione per la terra e la campagna umbra mi hanno stupefatto, mi ha raccontato la sua giornata tipo e un pezzo della sua vita, credo che se facessi solo un decimo di quello che fa lui ogni giorno sarei uno zombie che cammina! Praticamente abbiamo fatto tardi su tutto dato che rimanevamo imbambolati a sentirlo parlare! Siamo riusciti ad andare a cena prima che tutto chiudesse, Norcia era vuota, buia e silenziosa, la piazza del comune era un faro nella notte nel vero senso della parola.
Sabato era il grande giorno: il lancio con il parapendio.
Appuntamento alle 9 a Castelluccio di Norcia con Claudio di Prodelta, arrivamo tutti eccitati, ipnotizzati dai fiori della piana e i tornanti della strada, sembra di essere in un mondo a parte, a metà tra la Nuova Zelanda, la Mongolia e la Campagna Italiana. Il gruppo si divide una parte sul monte per lanciarsi, un’altra nella piana a fotografare il volo. Poi una telefonata: “mi dispiace oggi nn si vola!” Cosa? ma come noi siamo venuti fin qui?!!
In questi ultimi mesi mi sono resa conto di quanto sia complicato il parapendio, non solo dal punto di vista tecnico, a quello ci pensa Luciano di Prodelta (il nostro istruttore) ma dal punto di vista metereologico, io sono nata al mare, so riconoscere i suoi pericoli, ma di vento proprio non ne sapevo niente, correnti termiche, dinamiche, ascensionali, insomma qui bisogna studiare!
Il nostro umore stava vacillando, ci siamo adagiati sulle sdraio del maneggio di Castelluccio, qualche foto stile Heidi tra i campi di lenticchie e papaveri, una frittata al tartufo che non fa mai male, poi Claudio ci ha trovato la soluzione: l’argano a motore!
Detta così sembra semplice e banale, ma ora ve lo spiego meglio, anche se la sensazione che avevo nella pancia non si può spiegare!
La scuola di Prodelta fa i corsi per i brevetti di volo e hos coperto che questo è un’esercizio che si fa per insegnare ai nuovi piloti a volare.
Il volo è sempre in tandem ognuno di noi è rimasto legato a Luciano, il passeggero era attaccato conuna coda alla vita, Claudio alla distanza di circa un kilomentro manovrava un verricello, e in poche parole ci tirava su. La vela era aperta, dopo pochi secondi ti trovavi in aria e iniziavi a salire, salire, salire, più in alto di castelluccio, a 100m che sembrano pochi, ma in verticale sono una cifra!!Quando secondo Luciano era giusto ti indicava di “sganciarti”, ricapitolando sei a 100 metri in aria legato ad una corda e un istruttore chiede a te, che al massimo fai un tuffo di testa in piscina, di sganciare ciò che ti tiene in aria! La cosa non crea nessun tipo di ansia, direi!! Quando sganci il verricello e l’unica cosa che pensi è: “oh ca**o!!” e inizia a volare! Se becchi la termica [ormai sono esperta;-)] ossia l’aria calda ascendente, sali ancora di più e il tuo volo può durare quasi il doppio.
Nel nostro gruppo i fortunati sono stati Raffaele e Margherita, che sono volati per ultimi e bene hanno fatto!
Per concludere questa giornata adrenalinica che oltretutto era anche il mio compleanno, ho deciso di fare una cosa molto umbra: il trekking con gli asinelli!
I Monti Sibillini sono al confine tra Umbria e Marche, sulla strada per ascoli piceno vero Forca Canapine c’è un rifugio di montagna Colle le Cese, che ospita alpinisti, sciatori, speleologi e soprattutto prepara delle lenticchie da paura!
Si può cenare li a prezzo fisso [noi abbiamo speso 18€ tutto incluso anhce il vino], su tavoli sociali, condividere esperienze di montagna e di vita. Sopratto è il punto di partenza per l’escursione sui Monti Sibillini con gli asini. L’escursioni sono organizzate da Roberto de La Mulattiera , che ho scoperto avere più di 60 bestie! L’escursione completa prevede un circuito ad anello sui monti di notte osservando le stelle. Gli orari sono orientativamente dalle 9:15 a mezzanotte, anche se dipende dalla temperatura esterna, sabato c’erano 7 gradi! Volevo morire! Per fortuna camminando ci si riscalda e poi si sa, gli asini fanno calore. A dire il vero io non avevo mai cavalcato un asinello, [fa molto terra santa]. Ho imparato che gli asini si montano in coppia, o meglio servono due persone, uno monta l’asino e l’altro lo guida, perchè a differenza dei cavalli non si governano facilmente.
Il rapporto con gli animali è stato una sorpresa, è come se il nostro gruppo trekking si fosse improvvisamente duplicato, non si ascoltava solo la nostra stanchezza, ma anche la loro.
Una Domenica di relax.
La domenica è iniziata con la migliore delle colazioni possibili, torte fatte in casa dalla moglie di Nicola dell’Agriturismo le sorgenti, tavolo all’aperto, sole e le colline umbre intorno a noi! Siamo rimasti fino alle 12 a goderci il panorama! Poi ci siamo incamminati verso roma con sosta a Spoleto.
E’ stato senza dubbio un fuori programma, mi è venuto in mente perché volevo salutare dei miei amici che erano al Festival dei de Mondi, ma non appena arrivati abbiamo benedetto la nostra scelta si è rivelata la migliore possibile. La campagna spoletina e anche la città con un sole splendente di giugno i fiori alle finestre, le istallazioni del festival erano magici, eccitanti, energetici! A Spoleto non smeteresti mai di passeggiare e fotografare, che sia patrimonio dell’UNESCO mi sembra scontato, che sia tenuto meravigliosamente mi sembra un orgoglio tutto italiano. Purtroppo non sono potuta rimanere alla rassegna di cinema e psicoanalisi del festival dei due mondi, me li sarei visti tutti, magari da sola!
Dopo un buonissimo pranzo a base di strangozzi, si stava così bene che ce la siamo presi un po’ troppo con calma, passeggiate per l’acquedotto, belvedere, vicoletti.. insomma si è fatto tardi.
Così ci siamo rimessi in macchina anche perché 2 di noi avevano un treno da prendere! Come nella migliore legge di Murfy abbiamo trovato un incidente che ha bloccato lo svincolo per un ora, io in automatico ho preso l’uscita Roma Est per casa mia piuttosto che Roma Nord per l’appuntamento con l’altra macchina, insomma stavamo facendo perdere il treno a Fabio. Ad un certo punto mancavano 20 minuti per l’ultimo treno per Firenze, abbiamo deciso di giocarcela, ci siamo fatti tutta la tiburtina correndo, chiedendo informazioni qua e la e per una congettura astrale fortunata Fabio è riuscito a prendere al volo il treno. Insomma tutti a casa stravolti e con dei ricordi bellissimi. Bilancio finale: compleanno stupendo, persone nuove molto interessanti, ora sono in fissa con il parapendio e voglio rifarlo subito, chi viene con me?