Cosa vedere nel Centro Storico di Napoli | Quante di queste cose conosci?
Una delle cose che amo di più è quando qualche mio amico viene a trovarmi a Napoli, io vengo solitamente presa da un fuoco d’orgoglio partenopeo e mi trasformo in una guida vivente armata di Vespa. Quando solitamente torno a Napoli per i week end non ho mai tempo per andare in giro per il centro storico, finisco sempre per occupare tutto il tempo che ho tra “servizi” ossia commissioni, e saluti ai miei amici che non vedo mai, così quando ho la scusa d’avere dei “turisti a carico” mi sbizzarrisco.
Non so perché scrivo poco della città in cui sono nata, un po’ come se la dessi per scontata, quando scontata non è , infatti sono davvero felice per tutti i film e serie che stanno ambientando a Napoli negli ultimi anni, per tutto il turismo che cresce sempre di più e vi porta a scoprire una città che fino a qualche tempo fa era solo vittima di irritanti pregiudizi.
Il Centro Storico di Napoli è una di quelle zone dove neanche se girassi sotto braccio ad Alberto Angela potresti mai sapere tutto, ma da brava appassionata di storia dell’arte, diciamo che un po’ me la cavo. Immaginiamo una giornata a piedi per il centro storico di Napoli ecco cosa faccio vedere di solito ai miei amici.
Breve inciso, se non fate parte dei miei amici e quindi non sono io a scorrazzarvi in giro, per la prima volta vi suggerisco un free walking tour del centro storico, secondo me è un’ottimo modo per iniziare ad orientarsi, capire come e dove sono ubicate le cose, per poi tornarci con più calma, e, motivo da non sottovalutare, è un modo facile per conoscere gente nuova.
Cosa vedere nel Centro Storico di Napoli:
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Il Gesù Nuovo:
Tutti i miei giri partono da Piazza del Gesù, forse perché è il posto più facile in cui parcheggiare venendo da Mergellina, ad ogni modo sono molto legata a quella chiesa, in primis perché mi ci sono cresimata ed in secundis perché per me è proprio il simbolo dell’arte barocca napoletana. La bellezza mozzafiato dei suoi interni è celata da una facciata a bugnato ossia una tipica decorazione napoletana a punta di diamante, forse l’hanno inventata per celare che quello che conteneva al suo interno era davvero di una bellezza unica. Entrando nella chiesa vi consiglio di cercare di contenere la mascella che collasserà automaticamente. Questa chiesa è l’esempio più alto di barocco napoletano, un tripudio di intagli di marmi, colonne tortili e, cosa che adoro, un enorme lapislazzulo che simboleggia il globo al centro dell’altare. Vi consiglio di dedicare del tempo a visitare le sue cappelle, osservare nel dettaglio i pavimenti e i fregi nelle varie navate.
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Il Chiostro di Santa Chiara:
Forse l’elemento più fotografato della città, talmente importante per noi napoletani che gli hanno anche dedicato una canzone [Monastero e Santa Chiara]. La struttura è del 1300, ma il suo enorme successo si deve ad una delle sue ultime ristrutturazioni per opera di Vaccaro nella seconda metà del 1700. Lui ebbe la geniale idea di ricoprire il chiostro con delle bellissime maioliche napoletana sulle tonalità del giallo e del verde che sono diventate famose in tutto il mondo. All’interno del monastero c’è anche un presepe del 1600 perpetuo, a me hanno sempre messo ansia i presepi (retagi infantili), ma per chi viene da fuori e specialmente non sotto Natale è un’opportunità per ammirare un elemento importante della nostra tradizione.
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L’Ospedale delle Bambole:
Questo luogo aperto dal 1900, riprende un po’ la nostra tradizione centenaria nel fare e restaurare i pastori, solo che quest’ospedale bizzarro racchiude anche un aspetto goliardico e gioco portando i bambini in un modo adulto e rendendolo simpatico. Infatti ancora oggi tanti bambini vengono a ricoverare la propria bambola, c’è il reparto accettazione, le sale operatorie, la degenza e il reparto dimissioni, c’è la capo sala e il primario, insomma tutti giocano il proprio ruolo.
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VE. Palazzo Venezia:
No, non mi sono sbagliata, non è quello dal quale si affacciò Mussolini, ne abbiamo uno anche noi a Napoli. Questo magnifico palazzo è stato per 400 anni la residenza dell’Ambasciata di Venezia presso il Regno di Napoli. Il palazzo ha subito diverse fasi tra decadimento e restauro, causa l’incuria e i terremoti alternati nei secoli. Sicuramente la parte del palazzo di maggior pregio, è il giardino pensile, citato persino da Benedetto Croce , dove spicca una casina pompeiana. Al giorno d’oggi la struttura è aperta al pubblico e ospita mostre e una caffetteria, vi consiglio un salto anche per pochi minuti è un posto sconosciuto ai molti, ma davvero speciale.
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La Cappella Sansevero
Noi napoletani amiamo le leggende sulla nostra città specialmente quelle un po’ esoteriche e forse uno dei luoghi di cui andiamo maggiormente orgogliosi è la Cappella Sansevero, si certo negli ultimi anni se ne è parlato già di più, ma nei decenni precedenti quasi nessun turista la visitava, era un tesoro solo per noi. Da bambina ci andavo molto spesso con la mia adorata nonna e lei passava il tempo a raccontarmi tute le leggende legate al principe . Si narra che Raimondo di Sangro, ossia il settimo principe di San Severo fosse un uomo appassionato di alchimia e scienza e che trascorresse molte ore studiano la materia e suoi cambiamenti. La leggenda dice che riuscì a creare una pozione magica per trasformare il tessuto in marmo. Infatti si dice che la famosissima statua del Cristo Velato sia proprio frutto di questo esperimento in quanto nessun uomo potrebbe essere così bravo nel creare un’opera del genere da un unico pezzo di marmo. Io in fondo ci ho sempre creduto. Da notare anche la rete di uno dei complessi marmorei alla destra del altare, sembra veramente reale. C’è un altro elemento che richiama molto all’interno della cappella e sono le due figure umane imbalsamate delle quali è posto in evidenza l’apparato circolatorio. Si narra che il principe avesse due inservienti, un uomo e una donna e che li abbia usati per i suoi studi sul corpo umano.
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Le Mummie Aragonesi a San Domenico Maggiore
Torna una storia un po’ macabra ma in questo caso direi di importanza scientifica. La chiesa di San Domenico Maggiore è stato il luogo di sepoltura di moltissimi membri della monarchia Aragonese , parliamo di 10 re e principi aragonesi e di altri nobili napoletani deceduti dalla seconda metà del XV a tutto il XVI secolo. Questo significa che parliamo di personaggi di cui abbiamo evidenza storica del loro decesso e che sono stai fatti studi paleopatologici di importanza senza precedenti. Sono stati diagnosticati tre casi di malattia infettiva (vaiolo, sifilide venerea, condiloma) e di due casi di patologia neoplastica (carcinoma cutaneo ed adenocarcinoma). Casi simili in Europa di mummie di questo tipo, appartenenti a imperatori e a principi Asburgici, erano note solo nelle Catacombe dei Cappuccini di Vienna; una visita alla sua cripta è quindi d’obbligo
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Neapolis Sotterrata: I sotterranei di San Lorenzo Maggiore
Che Napoli sia stata uno dei centri nevralgici della Magna Grecia si sa, ma che sia possibile visitarla nei sotterranei della chiesa di San Lorenzo Maggiore non è così scontato. È l’area archeologica più vasta della città. Intono al I secolo la parte greca è stata inglobata in quella romana ed infatti al giorno d’oggi molti resti ti alternano. A 10 metri sotto terra è possibile osservare parte del macellum, il mercato romano, costituito da uno spazio porticato rettangolare, su cui si aprivano botteghe, e da un cortile interno scoperto e pavimentato a mosaico, al centro del quale era collocata una tholos, un edificio circolare destinato alla vendita degli alimenti. Scavando ancora più in profondità troviamo resti di uno stenopos, poi definito cardo (cardine) di Neapolis, messo in luce al di sotto del transetto della chiesa, ricoperta da un lastricato del V secolo d.C.. La struttura originale comprendeva nove botteghe (tabernae), composte ciascuna di due stanze con volta a botte e aperte sulla strada, in cui si svolgevano attività commerciali e artigianali: sono anche state individuate vasche per la tintura dei tessuti. Presenti anche resti del criptoportico ossia il mercato coperto, e dell’erarium dove era custodito il tesoro della città. E per non farci mancare nulla, la parte superiore della chiesa ospita il monastero dei Frati Minori Conventuali, il Complesso Monumentale di San Lorenzo Maggiore con tanto di Chiostro e di Museo e una chiesa gotica di bellezza suprema.
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La Statua del Nilo
Piazzetta Nilo noi l’amiamo molto, ma è piccolissima, una specie di slargo tra due vicoli, insomma se non vai con uno del posto non necessariamente te ne accorgi. Eppure ospita una delle statue più importanti della nostra storia. La statua del Nilo è in marmo bianco risalente all’epoca romana tra il II e III secolo quando in questa parte di Napoli si iniziò a costituire una colonia di egiziani di Alessandria d’Egitto che furono subito integrati e ben accolti. Così gli alessandrini decisero di erigere nel loro quartiere una statua con fattezze dell’arte romana dell’epoca che rappresentasse il loro simbolo per eccellenza: il Nilo.
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Napoli Sotterranea
Sono sincera non amo molto la gestione di Napoli Sotterranea, sono un po’ “furbetti”, hanno fatto molti errori comunicativi in passato, quindi se vi posso dare un consiglio personale io suggerisco di non vedere questo sito ma di andare alla Galleria Borbonica, sicuramente ci sono molte più cose da vedere, è più grande, ci sono più percorsi, è un sito fatto con amore, direi a mano, perché è stato tutto scavato da volontari che lo hanno riportato alla luce. Il Galleria Borbonica ha tre ingressi uno da Monte di Dio e uno dal Parcheggio Morelli, e uno dal Palazzo Serra di Cassano dove da pochi giorni è stato aperto un nuovo spazio espositivo. La cosa secondo me molto divertente da sapere che i vari accessi alle varie Napoli sotterranee si sono trovati per caso, uno in un basso del centro e uno in un negozio di toilette per cani, la classica cosa “devo fare dei lavori a casa” e poi scopri un tesoro. I sotterranei della città sono un po’ come le sue vene, tanti re, tante leggende, tanti incontri di nascosto e tanta vita!
Si possono fare diversi itinerari da quello standard a quello speleologico dove si scende in corda a quello avventura dove si attraversano delle zone con una zattera, ci sono anche diversi itinerari tematici, quello che ricalca più la storia dei Borboni o quello che ci riporta all’epoca della seconda guerra mondiale, dove questo luogo era un rifugio anti aereo. Li conosco bene perché li ho fatti più volte e ammetto che mi commuovo sempre.
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Il Tesoro di San Gennaro
Lo sapete che è il tesoro più ricco della storia dell’uomo? Esatto non è quello della Regina d’Inghilterra il più grande, quello è solo il più famoso! Il più prezioso lo abbiamo a Napoli: il Tesoro di San Gennaro! Ragazzi è il caso di dire che si deve visitare con gli occhiali da sole, non ho mai visto tante pietre preziose tutte insieme. Vi dico solo che nella Mitra di Gennaro ci sono 3.694 gemme di cui 198 smeraldi, 168 rubini e 3.328 diamanti, sì, avete letto bene! Oltre i pezzi di oro e pietre preziose ci sono decine e decine di statue in argento frutto di tantissimi regali da vari nobili e monarchi al tesoro più importante della città, e per la cronaca l’accesso costa solo 6€!
Queste 10 bellezze ineguagliabili in moltissime città del mondo sarebbero straordinarie d’avere in tutto il complesso urbano, noi invece li abbiamo in circa un chilometro di strada! Ossia da Piazza del Gesù a Via Duomo! Se mi fossi mossa di un altro chilometro la lista sarebbe stata chilometrica e in tutto ciò non ho menzionato le tantissime attrazioni culinarie che si trovano intorno al Decumano maggiore.
11. Il Palazzo Reale
Sono molto legata a questo luogo perché quando ero bambina mia nonna mi ci portava spesso e mi raccontava un sacco di aneddoti storici, per anni dopo la sua morte non ci sono più tornata, ora invece è un luogo che mi piace mostrare a chi mi viene a visitare. Il Palazzo Reale di Napoli a mio parere non ha niente da invidiare a Versailles, gli interni sono magnifici, il mio spazio preferito è sicuramente il salone delle feste! Una delle parti più uniche del palazzo Reale è il Teatro San Carlo, che era un teatro reale ed oggi è il più famoso teatro di Napoli, se avete modo di assistere ad uno spettacolo fatelo perché sarà un’esperienza magica. L’ingresso del Palazzo da su Piazza del Plebiscito ed è dove venivano eseguite le condanne a morte. C’è infatti una leggenda che dice che la Regina Margherita usava concedere la grazia a chi bendato riusciva ad arrivare dalla porta del Palazzo all’estremità opposta, passando in mezzo alle 2 statue equestri, ma visto che c’è una leggera pendenza praticamente nessuno ci riesce ; ma vi potrebbe capitare di incontrare gente che lo fa… quindi se li vedete non sono pazzi, stanno solo sfidando la leggenda.