che lavoro faccio francesca di pietro

Che lavoro faccio per viaggiare così tanto?

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Noi italiani siamo un popolo pigro, facciamo domande senza cercare prima le risposte. Ovviamente su questo sito nella parte di chi sono, spiego quello che è il mio lavoro eppure ogni giorno almeno due persone mi fanno questa domanda, ultimante ammetto di aver incontrato anche persone piuttosto maleducate nel farlo.

Ora lo confesso una delle poche domande che mi fa incaxxare è : “ma dove prendi i soldi per viaggiare, che lavoro fai che lo faccio anche io” . Ora io dico, ma quando incontrate uno dei vostri amici che si è comprato la macchina nuova o un di quelli fissato con la moda che ogni stagione cambia guardaroba, gli avete mai chiesto quanto guadagna? Io non l’ho mai chiesto neanche a mio padre.
Il concetto che forse molta gente ancora fa fatica a comprendere è che si può lavorare on line, tendenzialmente chi lo fa si chiama location indipendent o in italiano nomadi digitali, la maggior parte si fermano 6 mesi, un anno in un posto, ricostruendo la propria routine e poi cambiano, io invece, nei limiti, viaggio continuamente.
Lavoro non necessariamente equivale a 8 ore seduto ad una scrivania, ma più generalmente a un servizio corrisposto da un guadagno. Fare qualcosa senza che nessuno vi paghi si chiama hobby, se qualcuno vi paga per fare qualsiasi cosa, anche una che a voi piace tantissimo si chiama lavoro. Allora anche l’insegnate di yoga o di sci vengono pagati per qualcosa che a noi generalmente piace fare, non lavorano?!
Chi mi segue da un po’ sa che ho scritto per anni del mio lavoro sul portale Nomadi Digitali, anni fa sono anche stata intervistata da Italian Idie dove ho detto tutto, dalla A alla Z, un ora di podcast per tutti i curiosi.
Il tipo di lavoro che faccio io, o meglio che ho scelto di fare è senza garanzia, nel se so che un mese posso avere delle grosse entrate un altro mese pochissime.

Quindi che lavoro faccio?

Per fare una sintesi , io sono una Psicologa Turisitca, come tale fornisco servizi di consulenza alle aziende, faccio formazione in master post universitari. Come leggete ovunque nel sito, faccio Travel Coaching e quindi consulenze individuali e seminari di gruppo o retreat in giro per il mondo. Ho scritto un libro per Feltrinelli Il Bello di Viaggiare da Soli guida al travel coaching per ottenere il massimo da noi stessi , la cui prima edizione indipendente aveva venduto più di 5000 copie.

Vi svelo un altra chimera, da un blog si guadagna! [in questo post vi racconto come] Non ci si arricchisce, almeno non con un blog di viaggi in Italia, ma ci si mantiene, almeno prima del COVID con più facilità.
Per diversi anni ho avuto una società di influencer marketing,  TBnet, con altri soci e abbiamo fatto molte campagne di comunicazione turistica di cui andiamo fieri, è stata una bellissima esperienza, adesso mi capita di fare consulenze di questo tipo come freelance ma non è sicuramente il mio lavoro principale. Da settembre 2017 sono insegnante di yoga ed ora unisco questa disciplina ai miei retreat di crescita personale. Organizzo molti eventi particolari in tutto il mondo, in questo momento prevalentemente in Italia, unisco lo yoga, al trekking, alla natura, al lavoro su se stessi. La home del mio sito è sempre aggiornata con tutto il calendario, altrimenti ti consiglio di andare nel menù “eventi” che trovi i alto.
Insomma io lavoro uguale a moltissime altre persone, non sempre 12 ore al giorno, per mia scelta, ma dato che sono il capo di me stessa posso decidere da sola, la differenza più grande è che io lavoro in altri orari. A seconda del fuso orario in cui mi trovo lavoro di giorno o di notte. Il fuso orario migliore è quello asiatico, così la mattina posso fare i vari giri e dalle 3 alle 12 circa lavoro. Una cosa che mi piace molto è trovarmi un location ispirante, per me la vista è molto importante, se sono ad un bar sulla spiaggia 8 ore non mi pesa per niente .
Negli anni ho sviluppato un altra skill che prima proprio non avevo, io riesco a concentrarmi ovunque, basta avere una tastiera, ad esempio questo post lo sto scrivendo su una speed boat. Io lavoro in aereo, in treno, in taxi, in un letto a castello, non importa! All’inizio non era facile e ammetto che spesso la tentazione di buttarsi al mare invece di fare un report era forte, ma ora non ho nessun problema, è il compromesso della mia vita, l’ho scelto io e mi piace così.

DCIM100GOPRO
Rispondo a quelli che mi dicono ” che lavoro fai che lo faccio anche io” il web è libero e per adesso è ancora di tutti, io fino a 31 anni lavoravo nelle risorse umane di una grossa azienda italiana, avevo un contratto a tempo indeterminato, facevo 3h di raccordo anulare al giorno e se entravo 1 minuto dopo le 9 mi toglievano 30 minuti dallo stipendio, ho avuto la fortuna di poter andare via con una buona uscita, ho cercato di costruirmi la vita che volevo, con i miei soldi e studiando tantissimo. Per il momento direi che ci sono riuscita, non so quanto durerà e per quanto ne avrò ancora voglia, poi ci penserò. Se ti posso dare un consiglio è non frenare mai i tuoi sogni perché qualcuno ti dice che non potresti mai raggiungerli, non sai che forza può sprigionare il desiderio! Nulla è facile, in nessun campo, nella famiglia, nello studio, nel lavoro. Sicuramente ci sono lavori che danno più sicurezza, ma ci sono anche persone che hanno bisogno di più sicurezza, tu non conformarti agli altri, scegli quello che è meglio per te.

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Autore

6 comments on “Che lavoro faccio per viaggiare così tanto?
  1. Grandissima ispirazione! Il duro lavoro, studiare e leggere tanto portano sempre a qualcosa. La conoscenza e’ la chiave d tutto.
    Grazie x condividere informazioni preziosissime!! 🙂

  2. Ciao, ti ho scritto un post ieri proprio su questo. Mi dispiace di essere stata l’ennesima a farti la stessa domanda, ma il mio non era certo uno sminuire quello che fai, ma un senso di ammirazione per fare una cosa che io non riesco a fare. Tuttavia, credo sia poco carino scrivere “gli italiani siamo un popolo pigro”: personalmente ho spulciato un po’ il blog e non avevo trovato una risposta alla domanda, altrimenti non te l’avrei fatta. Seconda cosa, appunto, è un blog, non mi metto a leggere tutto quello che hai scritto in una sola giornata. Permettimi di dire che forse scambi l’interesse delle persone per altro (ovviamente, non mi riferisco alle domande maleducate che dici di aver ricevuto). Se faccio un tatuaggio e la gente mi chiede il significato, posso capire la scocciatura dell’ennesima domanda sul tatuaggio, ma è ovvio che la persona a cui hai risposto prima non è la stessa che ti sta facendo la domanda dopo. Io posso dirti quello che cercavo io: essendo una persona che ama viaggiare, che non ha molti problemi a farlo da sola e che ha appena finito l’università e deve decidere cosa fare, sì, m’interessava sapere che lavoro fai, ma se la mia domanda è stato l’ennesimo fastidio, ti chiedo scusa.

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