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Compagni di viaggio, incontri casuali o destino?

Quello che mi piace dei viaggi è il fattore incognita, il fato e lo “sliding doors”.
Penso sempre che ogni incontro non sia casuale, eppure sono tutto segnati da una così grande casualità e fugacità al tempo stesso. Se non mi fossi seduta a quel tavolo, se non avessi aperto la mia guida, se non avessi incontrato quegli occhio risposto a quel sorriso. Se solo fossi andato in un altro ostello o restato un giorno in può in un altra città, tutto sarebbe stato così diverso. Sarebbe stato altrettanto bello, sarebbe stato più bello, avrei finito per incontrare quelle persone lo stesso, ma in un altro modo?
Non do risposta a queste mie domande, ma questo mi affascina senza confine. Non so come spiegare, a volte ci sono dei magnetismi indescrivibili, è come se in viaggio ritornassimo tutti più animali, capaci di valutare le persone a naso e prendere decisioni in poche ore. Non parlo solo di storie romantiche sotto la luna piena o nella foresta pluviale, o meglio parlo anche di quelle, perché quegli amori, ti restano nel cuore per anni, ma mi riferisco anche alla scelta dei prossimi compagni di viaggio.

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Anche se molte persone non ci pensano, i viaggiatori solitari si incontrano, si prestano mutuo supporto per un tempo più o meno limitato, per il tempo che dirà la strada, e quasi sempre la decisione di “unirsi” avviene in pochi istanti, in poche battute, ma forse direi di più dipende dagli sguardi e dalla frequenza della voce.
A volte mi sembra di essere come un segugio che annusa il territorio, e poi ti giri e dici: “voglio questa persona nel mio viaggio”, e come quasi sempre accade il sentimento è corrisposto, meglio del amore direi. È incredibile quanto sia facile distinguere le sensazioni altrui e mostrare le proprie in viaggio e quanto sia difficile a casa, eppure siamo sempre gli stessi.

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Credo che quello che ti liberi in viaggio è la certezza dell’assenza di futuro, il vivere giorno per giorno, ti da la serenità di scegliere ogni volta quello che davvero vogliamo senza preoccuparci delle conseguenze, perché la conseguenza di tutto sarà un bus in direzione opposta. E mi riferisco all’amore così come all’amicizia, ma poi per qualche strana ragione, o forse non troppo strana, finisci per rimanere in contratto e rivederti altre volte con quelli che hanno fatto la differenza. In ognuno dei mei viaggio ho sempre saputo chi avrei rivisto, chi avrei cercato ancora è per chi avrei presto un aereo e fino ad oggi non mi sono mai sbagliata.

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5 comments on “Compagni di viaggio, incontri casuali o destino?
  1. Da quando un paio d’anni fa ho letto “La profezia di Celestino” e successivamente la relativa Guida, vedo tutti questi incroci con occhi diversi. E ogni volta penso a dove mi porteranno più che a quello a cui non mi hanno portato. Lo trovo affascinante e per una persona curiosa come me, un continuo stimolo a sapere cosa viene dopo.

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