Cosa fare a Puebla: città coloniale del Messico
Sono attratta dalle città coloniali, ovunque siano nel mondo, mi piace che il tempo si sia fermato, che a differenza dell’Italia non ci siano tanti cambiamenti architettonici, molte sono state costruite in un’epoca e al giorno d’oggi mantengono tantissimo dell’architettura della loro fondazione. Adoro questo aspetto, mi da la possibilità di immaginarmi in un’epoca lontana e come forse avrete capito, io sono follemente innamorata del continente Latinoamericano, è quello in cui più mi identifico e quando passeggio per una città coloniale latina mi sembra di essere un po’ sospesa tra l’epoca dei viceré e un libro di Garcia Marquez.
La città di Puebla ha un’importanza storica e architettonica davvero incredibile, che ignoravo prima d’andarci. Sono sincera, non avrei mai potuto imparare tutte queste cose su Puebla se non fossi stata accompagnata da Isabel di My Essential Travel un tour operator tutto al femminile che si occupa di far scoprire i segreti più nascosti di questo stato.
Per dare un inquadramento alla storia di questa città, diciamo che il Messico è stato per molto tempo la colonia principale di Spagna infatti veniva chiamato Nueva España, la capitale era sempre la stessa di ora, mentre il più importante porto era Puerto Veracruz. Ogni qual volta, un carico di merce o delle persone viaggiavano a cavallo tra questi due punti erano bloccati da banditi, così si decide di fondare una città a metà del cammino per monitorare il transito e questa città fu Puebla, fondata nel 1531.
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Come si arriva a Puebla:
Puebla è davvero collegata benissimo, dipende voi da dove venite, ha diversi voli diretti da aree lontane come Cancun o se venite da Città del Messico, vi consiglio di prendere un comodissimo bus che in 2h vi porta al centro di Puebla.
Considerate che esiste una stazione dei bus anche all’aeroporto di Città del Messico, quindi se avete una coincidenza sia all’andata che al ritorno potete andare in aeroporto davvero comodamente. Ci sono bus circa ogni 30 minuti, impiegano 2 ore per collegare queste due città e sono di categoria molto alta. Questo significa che c’è il wifi a bordo, prese elettriche e che vi daranno snack e acqua.
Cosa vedere a Puebla:
1. Il Quartiere del El Alto
El Alto viene chiamato anche “barrio Origen” ossia il quartiere originario, perché è proprio qui che fu fondata la città, dove ora c’è l’ufficio del nuovo governatore. Dopo pochi anni dalla fondazione, gli spagnoli decisero di spostare la città dall’altra parte del fiume perché questa zona era insalubre a causa delle continue inondazioni. In questo lato malsano si installarono gli “indigenes” così potevano lavorare facilmente alla fondazione della città, senza però abitarci e quindi disturbare gli spagnoli, una sorta di apartheid del 1500.
Negli anni il fiume che straripava continuamente è stato interrato, ora si trova dentro un enorme tubo di cemento. Il quartiere di El Alto rimase nel degrado per moltissimo tempo, diventando un luogo pericoloso e decadente. Da diversi anni è il centro del recupero della città, ci sono molte sedi universitarie, e tanti progetti di riqualificazione, come vi ho mostrato in questa gallery io mi sono innamorata della sua streetart, vi consiglio di farci un giro, visitando anche le botteghe antiche, come quelle per la lavorazione del vetro blu o della ceramica o panetterie storiche, è un quartiere che in pochi visitano.
2. Los Sapos:
è una zona del centro storico che potrei tranquillamente definire la mia preferita. È famosa perché nel weekend c’è il mercato delle pulci, ma è stupenda anche durante la settimana. Sono tanti negozietti, molti di vintage, e botteghe, porte colorate, palazzetti bassi, strade acciottolate e anche dei buoni ristorantini tipici di cucina poblana.
3. Piazza degli Artisti:
è una zona del centro storico dove troverete moltissime botteghe d’arte, è possibile farsi fare un ritratto, comprare un quadro d’autore, e prendere lezioni di pittura. La sera si affolla di piccoli bar con tavolini all’aperto e musica dal vivo.
4. Il Mercato del Parian:
è il mercato dell’artigianato di Puebla, mo è molto grande, ma è davvero antico, è originario della vecchia città coloniale, prima veniva utilizzato per gli alimenti, ora quasi esclusivamente per prodotti artigianali. È un posto molto carino dove passeggiare, scattare qualche foto e magari comprare qualche regalino.
5. Il Barocco Messicano:
L’Italia è la patria del barocco, quindi difficilmente conosciamo a fondo questo movimento artistico fuori dall’Europa, però è bene sapere che il barocco messicano è nato a Puebla e la città ne è fortemente orgogliosa, infatti hanno da pochi anni inaugurato il bellissimo Museo del Barocco fatto dall’architetto giapponese Toyoo Itō , meravigliosa opera che rappresenta i chiave architettonica il movimento delle forme e la presenza del chiaro scuro.
Il barocco di Puebla è così importante perché fu uno dei primi e successe una cosa davvero particolare. I cattolicissimi spagnoli arrivarono in terra azteca, proibirono il proprio culto alle popolazioni indigene e le obbligarono a pregare il nostro Dio, vollero erigere chiese maestose per ammaliare il popolo e per costruirlo assoldarono tantissimi indigeni, al tempo schiavizzati. Gli indigeni rappresentarono la loro visione di Dio e del Paradiso, ma gli spagnoli furono troppo stolti per capirlo. Ad esempio nella famosissima Santa Maria di Tonantzintla, tutto l’interno in stucco è disegnato con i forti colori indigeni, ci sono angeli con piume di quetzal, la raffigurazione del dio azteco del mais e molto altro. Anche nella bellissima chiesa di San Francisco Acatepec si può vedere tutta la facciata di ceramica creata con la fattura e i colori tipici degli indigeni. Ho visitato molte chiese in Messico, non solo a Puebla ed è incredibile di quanto sincretismo ci sia, di quanti riti aztechi o maya siano stati fusi con la religione cattolica.
Anche la Cattedrale conserva la bellissima Cappella del Rosario che è un esempio ricchissimo e pomposissimo di barocco messicano, a parer mio il più simile al barocco spagnolo originale.
6. La Biblioteca palafoxiana
Juan de Palafox è il personaggio più importante della cultura poblanana, un vescovo molto lungimirante impegnato negli aspetti culturali della città che riuscì a far completare la cattedrale. Questa biblioteca fondata nella metà del 1600, fu la prima biblioteca pubblica del Messico, e si pensa anche la prima del Latinoamerica, ha più di 45.000 manoscritti suddivisi per tematiche.
7. Il teleferico panoramico:
Per gli abitanti di Puebla è un grande orgoglio, un teleferico che sorvola la parte moderna della città, secondo me per noi europei non è niente di originale tranne il fatto che si arrivi nel quartiere di Cuauhtemoc i cui tetti sono stati coperti di murale che riprendono il motivo tradizionale della talabera, ossia la ceramica poblana. In pratica si sorvola un mosaico bianco e blu, davvero originale.
8. I tunnel sotterranei di Puebla:
Durante alcuni lavori di restauro della città si scoprì che quasi tutto il centro storico era occupato sotto terra da tunnel, così grandi che sono percorribili anche a cavallo. Si pensa che siano stati fatti dal clero per potersi muovere di nascosto tra una chiesa e l’altra portando soldi senza correre il rischio di essere attaccati da briganti. Al giorno d’oggi alcuni sono percorribili, si può fare un vero e proprio viaggio sotterraneo della città.
9. I Lavatoi del 1700
Un altro segreto che pochi conoscono è che proprio al limite tra il centro storico e il quartiere antico si trovano dei lavatoi di pietra risalenti al 1700, al momento sono custoditi nel complesso dell’hotel Rosewood, si possono vedere dalla strada o ancor meglio dalla mezcaleria che si trova al lato. I lavatoi sono stati illuminati in modo molto suggestivo ed ospitano continue esposizioni d’arte moderna.
Dove dormire a Puebla:
Casona Maria: io ho dormito in questo bellissimo hotel, è una residenza storica appartenente alla stessa famiglia da tantissime generazioni. È una residenza storica costruita intorno ad un patio con una bellissima fontana in pietra lavica che ritrae tutte le tribù dello stato di Puebla. Le stanze sono davvero grandissime, comodissime, la mia aveva addirittura la jacuzzi in camera e cosa che ho adorato molto: il menù dei cuscini. Sono sincera in questo ultimo viaggio messicano di 6 settimane, la colazione della Casona Maria è stata la mia preferita, oltre alla selezione di dolci da forno, ho mangiato l’uovo ranchero più buono di sempre. Hanno anche un ristorante con terrazza, di cui ho provato solo il servizio in camera, e una bellissima spa.
Rosewood: di certo l’albergo più elegante di Puebla, onestamente alloggiare qui è un’esperienza a se stante, non è un hotel qualunque, la proprietà che coinvolge questo hotel è un pezzo della storia cittadina, direi un pezzo importante. L’hotel è ubicato nella strada che funge da confine tra il centro storico e il barrio di El Alto. Gli interni sono super eleganti e ricercati, ma quello che toglie il fiato è la parte esterna. Da un lato c’è il recupero di una ex fabbrica e quindi l’unione tra lo stile urban e quello elegante, poi si attraversa un tunnel sotterraneo, risalente al 1500 che ti porta dall’altro lato della strada dove si ha a disposizione anche una grandissima zona con i resti dell’antico monastero di San Francesco, che più di un secolo fa fu trasformato in una fabbrica tessile, chiusa a causa di un incendio. Hanno anche la loro chiesa privata dove celebrano matrimoni.
Cartesiano: hotel molto moderno, con tante opere d’arte interessanti, a volte ospita anche delle esposizioni temporali di artisti messicani e internazionali. Stupendo il ristorante con terrazza con vista sulle cupole di Puebla e la bellissima piscina sul rooftop , dove ogni pomeriggio si organizzano degustazioni e mixology a base di mezcal.
Dove mangiare a Puebla:
Puebla è in famosa in tutto il paese per la sua cucina dai sapori molto particolari, i piatti principali sono il Chile en Nogada, ossa degli enormi peperoni ripieni di uno spezzatino di carne e frutta, il tutto fritto e ricoperto di una salsa di formaggio fresco e noci, hanno un sapore molto intenso, non a tutti piacciono, ma una volta nella vita vanno provati, questo è un piatto stagionale, si mangia solo da luglio a settembre e la città impazzisce per l’occasione. Altro piatta super tipico è il mole poblano, ossia una salsa con la quale si condisce la carne, ogni stato al suo a Puebla quello tipico è con delle spezie che lo rendono sul dolce e quello di pipas, ossia di semi di zucca, un alimento con il quale si fanno molti piatti. Con i semi di zucca di fanno anche molti dolci. Il taco arabe è un tipo di taco in cui la carne si cucina come la shawerma e viene servito nel pane pita, a me piace moltissimo, specialmente quello di agnello. Le chalupas sono delle specie di panini piccoli e croccanti con dentro cecina, ossia carne di maiale tagliata molto sottile.
Restaturo; si trova nella piazzetta de los Sapos, è molto carino, con un bellissimo stile e il cibo è ottimo, è famoso anche per i dolci.
El Mural de los Poblanos: Un ristorante molto famoso, a conduzione familiare da generazioni, il nome lo deve dal fatto che una grande parete è completamente affrescata da un murales dove vengono ritratti i personaggi più famosi di Puebla, nel campo musicale, artistico e sociale. Il cibo di questo ristorante è meraviglioso, ho avuto la possibilità di conoscere la chef e di provare molti piatti con una degustazione buonissima. I miei piatti preferiti sono: il taco arabe, l’insalata di nopal (cactus), e la degustazione di mole.
La Pasita: dicono sia il bar più antico della città, è famoso per l’aperitivo a base di un vino locale dolce.
Escursioni vicino a Puebla
Cholula:
Il posto più famoso che si trova in prossimità di Puebla è il paesino di Cholula, che fu un importantissimo centro religioso durante l’impero azteco. Cholula si trova alle pendici dei due famosi vulcani il Popocatepetl e Iztaccihuatl. La leggenda narra, l’ho raccontata su Instagram, ma se non avete visto la foto ve la riassumo, che Popo fosse un guerriero coraggioso che chiese in sposa la figlia del re, il quale gli concesse la mano solo dopo una vittoria in guerra. Popo partì per la guerra, che durò molto tempo, durante la sua assenza un contendente mentì ad Iza dicendo che Popo era morto, sperando di sedurla, ma lei disperata si uccise. Popo, che invece non era morto, tornò dopo aver vinto la battaglia e cercò Iza per sposarla, ma gli dissero subito la verità, così disperato prese il corpo dell’amata e la depose in una valle bellissima, dove disse che l’avrebbe vegliata per l’eternità. I corpi dei due amanti si trasformarono in due vulcani eterni. Oltre che godere di questa vista meravigliosa e delle soventi eruzioni del vulcano vi consiglio di fare un giro nella zona archeologica.
Arrivando noterete che la famosa chiesa gialla iconografica di Cholula si trova su una collina, ma in realtà quella è una piramide azteca sommersa dalla cenere, una specie di Pompei d’oltre oceano. Gli spagnoli in un primo momento non capirono che si trattava di una piramide, quando gli fu chiaro, costruirono un’enorme basilica sulla sommità in modo da sottolineare il potere religioso che incombeva. Purtroppo questa costruzione ha fatto sì che non si potesse fare un’opera di restauro completo. Quello che si è fatto è stato scavare un tunnel al suo interno per cercare le varie fasi della piramide e la presenza di tombe o affreschi. Una parte del tunnel si può percorrere e ammetto che è molto suggestivo, si vendono scaloni, piattaforme piccole e alcune parti affrescate. Si dice che la piramide di Cholula sia quella con la pianta più grande del mondo, ancora più grande di quella di Cheope.
Nella parte esterna del sito archeologico, c’è una parete di piramide ricostruita, ma secondo me quella più interessante è la zona originale ossia un centro sacrificale davvero molto grande. Consiglio di allungarsi anche verso lo zòcalo di Cholula e spingersi fino al mercato per un pranzo e per osservare la vita quotidiana e poi fare un salto al Museo Regionale di Cholula, era un ex ospedale psichiatrico, ora è un complesso super moderno, ci sono molti resti precolombiani bellissimi, istallazioni molto belle per spiegare la storia della città e una collezione stupenda di sculture in cartapesta.
Atlixco:
Se vi piace la natura e avete voglia di fare una giornata a cavallo e poi mangiare in campagna Atlixco è la cittadina che fa per voi. Se cercate relax una buona idea è anche quella di restare a dormire lì, magari in una finja; io sono stata a Las Palomas e mi sono trovata benissimo. Ad Atlixco dicono ci sia il clima perfetto tutto l’anno. Oltre le cavalcate vi consiglio di fare un giro nel centro storico che è davvero bellissimo, questa è una zona con una ricca tradizione popolare di sincretismo e ci sono molte manifestazioni e fiere dove vengono riprodotte usanze e giochi aztechi. Atlixco è la cittadina migliore, nello stato di Puebla, dove assistere al dia de los muertos, prima di andarvi consultante il calendario delle iniziative perchè le sue feste tradizionali rendono tutto davvero magico.
Chipilo:
sono sicura che ora vi dirò una cosa che non sapete.. che non avete mai sentito! Una frazione di Puebla è Chipilo, un piccolissimo comune che nel 1830 fece un accordo con lo stato italiano per trasferire 150 famiglie dal Veneto nel Messico. Il risultato è un paesino in cui tutti parlano dialetto veneto, ma non italiano, in cui ci sono solo negozi di formaggio fresco e pasta e dove si lavorano i mobili. Le voci popolari dicono che non ti devi mai innamorare di uno o una di Chipilo se non sei italiano perché, sono una comunità piuttosto chiusa e aggressiva. Io ho deciso di metterli alla prova e di provare un caffè in un bar che esponeva il caffè Illy, il risultato è stato tristissimo, ma pur parlando io spagnolo con la mia amica Isabel, mi si sono avvicinati dopo poco chiedendomi di dove fossi, insomma il radar italiano è scattato. Posto davvero unico e simpatico, dovete assolutamente andarci.