Davide Martello, gira il mondo da 3 anni suonando un pianoforte a coda

[box style=’note’]Ho sempre pensato che alcuni incontri sono segnati, non importa quanti chilometri di distanza, non importa il tempo, ultimamente direi anche il mezzo, ma quando nella tua vita qualcuno deve passare, prima o poi accade. E oltre a scenari romantici ai quali non credo molto, spesso questo concetto è applicabile anche con le interviste, che per quanto mi riguarda sono sempre dei momenti molto intensi.

Mesi fa intervistavo un signore che ha percorso dalla Sicilia a Capo Nord in camper da solo, lui mi aveva raccontato di un pianista di strada “magico” o meglio speciale, il cui incontro lo aveva colpito molto. Quasi un mese fa, mentre ero in un aeroporto in Brasile, mi contatta una persona, direi l’ultima che mi sarei mai potuta aspettare, e mi dice che ha incontrato a New Orleans un ragazzo, Davide Martello,  che gira il mondo suonando il pianoforte e che avrei dovuto intervistarlo, mi ha dato la sua email e io l’ho cercato.

Davide Martello

Un lunedì Davide mi ha scritto su Skype, erano circa le 8.30 io facevo colazione in pigiama.. e mi dice , “ci sei ora per l’intervista?” Ho colto la palla al balzo, ma ammetto di non aver acceso la webcam, non è nel mio stile non farmi guardare, ma il mio abbigliamento era troppo “intimo”. Credo che potrei scrivere un articolo solo descrivendo il modo che Davide aveva di guardare verso lo schermo e parlare delle sue sensazioni, ma non sarò così cattiva da limitarmi a questo. [/box]

1. Come è iniziata la tua avventura?

Io sono siciliano, ma da anni vivo in Germania, lavoravo come parrucchiere ed organista, ho studiato 7 anni pianoforte, poi ho deciso di proseguire da solo e fare la “mia musica”.

Quando vivevo in Germania ogni mattina alle 9.30 venivo svegliato da un artista di strada che suonava sotto la mia finestra, lo odiavo, perché non riuscivo mai a dormire bene, poi un giorno mi sono detto: “e se facessi anche io l’artista di strada? Se suonassi anche io per le strade del mondo?”

Davide Martello

2. Come fai a viaggiare il mondo con un pianoforte?

Al momento i pianoforti sono 2 tutti creati a mano da me. Uno è in Germania per i concerti in Europa e uno viaggia.  E’ stato un progetto lungo, ho preso uno spazio che è diventata la mia officina, ho comprato on line un pianoforte a coda vecchio e l’ho svuotato. Gli ho installato una pianola elettrica e una cassa grande come tutta la coda. Ho costruito un piccolo carretto con le ruote, sul carretto ho montato dei pannelli solari per alimentare il pianoforte. Il carro e la macchina sono due elementi separati, questo mi garantisce indipendenza, se la macchina si rompe ne posso comprare un’altra, ma il mio carretto è sempre pronto e funzionante.

3. Come si articola il tuo viaggio nel mondo?

Ho iniziato in Europa, dalla Germania, poi quasi tutte le capitali del centro Europa e dell’est, poi dall’Inghilterra ho imbarcato il piano su una nave e sono arrivato in America. Sono qui da 3 mesi, il mio intento è esplorare tutto il continente americano, anzi ovviamente il progetto più grande è suonare in tutte le capitali del mondo, ma sono moltissime non so quanto ci impiegherò.

I carretto per il Pianoforte

4. Quale è la tua maniera di viaggiare?

Di solito cerco di stare in ogni città due settimane, la prima la passo ad esplorare la città, a conoscere, magari capire quali sono gli spazi migliori per poter suonare, alloggio in ostello generalmente, così conosco anche altri viaggiatori. La seconda settimana suono. Il tempo che dedico alla musica è molto variabile, diciamo 4 ore al giorno, ma a volte se l’atmosfera è bella possono anche suonare di più.

5. Hai suonato ad Istanbul durante la rivoluzione, ci racconti di più di questa esperienza.

Ho suonato ad Istanbul, proprio a Piazza Taksim, passavo li quasi tutta al giornata, mi sono reso conto che fare musica, anche se per pochi minuti, può allietare gli animi di chi mi ascolta. È stata un’esperienza che mi ha dato tantissimo, mi sentivo di dare una mano con quello che so fare meglio.

Purtroppo l’ultimo giorno la polizia mi ha fermato e mi ha sequestrato il piano, dopo un paio di giorni di trattative sono riuscito a riavere tutto, ma ho dovuto smettere di suonare. Ora voglio andare in Ucraina e suonare a Kiev, per i ragazzi, per aiutarli nella lotta, per aiutarli a trovare la forza, ho capito è che una cosa molto importante.
Davide Martello a Piazza Taksim per la pace

6. Hai mai proseguito il viaggio con qualcuno in questi 3 anni?

Si certo, mi è capitato, di solito con fotografi, una volta nel sud della Francia e una volta in Belgio e Lussemburgo. Adesso ho conosciuto un violinista, suoniamo spesso insieme è bellissimo, abbiamo in progetto di continuare a viaggiare e suonare insieme negli Stati Uniti, ma non so come andrà a finire.

7. Quale è il posto che ti ha colpito di più al momento?

Direi sicuramente New Orleans, per i suoi contrasti, questo drastico alternarsi tra povertà e ricchezza.
Molta gente dopo l’uragano ha perso tutto, è rimasta davvero povera, ma non hanno perso la voglia di vivere. La gente è molto calorosa, qui tutti amano la musica anche se si suona una musica diversa dalla mia.

8. Come è la tua musica?

Non l’hai mai sentita? È una musica, emotiva, diciamo che non è allegra, ma fa riflette, è una musica per riflettere. Ho scritto già 7 CD, mi piace molto creare. Amo creare e vedere che effetto fa la mia musica sulla gente. Che reazione hanno le persone rispetto alla latitudine in cui la suono, forse è questo lo scopo del mio viaggio.

Per seguire il piano di Davide Martello, lo trovate sul suo sito ,dove potete anche sentire la sua musica.

 

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