Imparare a lasciarsi andare
Controllo.. chi di voi ha questo problema?
Quando ballavo il tango mi dicevano sempre “sierra los ojos , dejate llevar” [chiudi gli occhi e lasciati andare], mai cosa fu più difficile per me, ballare con me è come ballare con un uomo, forse nn troppo sensuale per chi conduce.
Tenere tutto sotto controllo, non perdere il controllo, conosco un sacco di persone che hanno questo mantra nella vita, io non ho mai fatto uso di droghe, praticamente solo per questo motivo: rifuggo da tutto ciò che mi allontani da perdere il controllo. Bello? No, una galera!
Spesso la vita è fatta a compartimenti stagni, il valore aggiunto e forse direi la grande vittoria della vita di un uomo è quella di lasciar comunicare i vasi, trasportare l’energia da un ambito all’altro della vita.
Una delle cose che ho imparato più in fretta viaggiando da sola è non avere mai il controllo delle mie giornate o diciamo dei passi successivi, nel senso che non so mai dove sarò il giorno dopo o dopo 4, dipende..
Dipende da che? dipende se ascolti il contesto! Se sei aperto, disponibile, le cose accadono, i cammini delle persone di incrociano, in un modo che non avresti mai predetto fino a poche ore prima. E’ sempre tutto eccitante, poetico e esotico? No, viaggiare all’avventura non è tutta come un libro di Kerouac, ma la giornata può svoltarti in un secondo.
In viaggio, nella maggior parte delle volte non abbiamo alternative, facciamo cose, incontriamo persone perché siamo in un tempo e in uno spazio sospeso, ma il vero valore che bisognerebbe capitalizzare e la disponibilità all’apertura.
Quando siamo a casa, nel nostro sistema di confort, tendiamo a riproporre e reiterare schemi e copioni anche non necessariamente funzionali, solo perché ci rassicurano, perché sono controllati. Einstein diceva che non si possono ottenere risultati diversi se si agiscono sempre gli stessi comportamenti.
La fiducia e la condivisione sono diventati negli ultimi anni i pilastri del mio agire; essere ospitali, ti apre molte porte ti mostra un lato piacevolmente sorprendente degli altri, questo vuol dire che avrai indietro sempre cose piacevoli? assolutamente no! Ognuno di noi anche pensando di fare il giusto commette tanti errori senza saperlo, ma l’importante credo sia, ognuno entro i propri limiti, dejarse llevar. La vita ti conduce dove vuole lei, non sempre opporti cambierà le cose, spesso ci renderà solo molto stanchi. Quando avevo 24 anni, il mentore della mia vita (ne ho già parlato in altri post) mi diceva sempre “arrenditi” e io ci ho messo 6 anni a capire cosa volesse dire e ammetto che spesso me ne dimentico. Il viaggio per me è come il richiamo del vaccino, mi fa prendere contatto con parti di me che a volte anestetizzo, con parti che mi piacciono, ma che sono difficili da vivere a casa. Ma dopotutto, gli adulti cambiano i loro atteggiamenti solo agendo, e sulle cose “toste”, bisogna reiterare il comportamento fino a renderlo automatico. Il cervello in fondo è fesso.. siamo tutti cani di Pavlov!