una vita in viaggio

Incontrarsi da sole e proseguire insieme, una vita in viaggio

[box style=’info’] Oggi ho scelto una nuova maniera di intervistare, è una intervista doppia, di due viaggiatrici solitarie che si sono incontrate per caso e hanno deciso di continuare insime la loro vita di viaggi. Lola e Ivana

Dopo essersi conosciute a Barcellona, e aver scoperto di avere lo stesso sogno in comune, hanno deciso di affrontare questa nuova avventura insieme. Partite con un solo volo aereo Milano-Mosca il 23 Luglio 2013 hanno visitato 15 paesi in 14 mesi fin’ora. Viaggiamo super low cost grazie al Couchsurfing. Quando è possibile fanno volontariato nelle scuole e nei villaggi. Adesso sono a SaPa nel nord del Vietnam, stanno costruendo una scuola per i bimbi delle tribù limitrofe.

Hanno imparato   a fare diving prendendo l’Advance Open Water in Koh Tao Thailandia, immersioni nei wreck più profondi di Coron nelle Filippine, hanno fatto rock climbing indoor e outdoor per la prima volta, camminate in montagna, scalato le famose terrazze di riso e la Muraglia Cinese in Cina, i trekking più interessanti dispersi nei posti più remoti, 36km in 10 ore con 1500m di altitudine, direi non male per due ragazze di città; tuffi nei fiumi e nei laghi congelati da ponti e rocce, nella natura più selvaggia della Nuova Zelanda. Hanno conosciuto gente del luogo che le ha ospitate rendendole parte della famiglia, hanno conosciuto culture diverse, assaggiato tutti i cibi possibili e immaginabili, vissuto nelle ‘ger’ con in nomadi della Mongolia.

Vorrebbero far diventare questo viaggio la loro vita, macchina fotografica Canon G12 in mano, una gopro, etanta tanta curiosità.

Potete seguire su http://lolaivanaaroundtheworld.wordpress.com, sulla loro pagina Facebook o canale YouTube[/box]

una vita in viaggio
Lola-e-Ivana-a-Hue-in-Vietnam.

1. Chi sono Lola e Ivana?

Sono Eleonora Subini, 33 anni, mi hanno sempre chiamata Lola.

Sono nata a Como, ho vissuto in Irlanda ed in Messico, dopodiché mi sono trasferita a Milano dove ho vissuto durante gli ultimi 7 anni, mi sono occupata di organizzazione eventi.

Ho sempre amato viaggiare, o almeno ho sempre odiato ‘stare ferma’, credo sia stata mia mamma a trasmettermi la passione del viaggio.
Ogni volta che affrontavo una nuova avventura finivo col trovare un lavoro e fermarmi più del previsto, ho avuto un sacco di esperienze diverse.  È capitato anche di licenziarmi mentre ero oltre oceano e di non ritornare a casa per proseguire il viaggio, avevo 22 anni quando è successo, al quel tempo facevo la restauratrice, adoravo quel lavoro, ma mi è bastato poco per capire che non c’era molto futuro in quel campo, quindi tanto valeva seguire qualcosa che mi dava più stimoli e più soddisfazioni: un viaggio in Sud America zaino in spalla.

Non ho mai avuto paura di mollare qualcosa se la proposta dall’altra parte era un viaggio e così è successo il 23 luglio 2013 quando ho deciso di partire.

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Mi chiamo Ivana Stampeggi, ho 37 anni, il mio soprannome fin da piccola è sempre stato l’inglesina.  Ero la più piccolina del gruppo e vivevo l’Italia solo d’estate, il resto dell’anno vivevo in Inghilterra. Sono nata a Londra, mia mamma pure, mio padre invece era di Ponterosso, un piccolo villaggio della Toscana, vicino Pietrasanta, famosissima per la lavorazione delle statue di bronzo. La mia infanzia è stata un’andata e ritorno London – Pisa fino a che i miei genitori hanno avuto la brillante idea di trasferire tutta la famiglia in Italia, anche il mio povero nonnino che non parlava un’h di italiano. Appena ho concluso le superiori, sono scappata negli USA per quasi sette anni, poi Malaga in Spagna per più di tre anni, infine trasferirmi a Viareggio per sette anni e lavorare per una multinazionale americana nel settore nautico, prima di intraprendere questa incredibile avventura il 23 Luglio 2013.

Ivana a Bagan in Myanmar sulla cima di un tempio

2. Cosa ti ha spinto a lasciare tutto e viaggiare da sola?

Lola: Beh in realtà questo è stato un viaggio pianificato in due.

La prima volta che mi è capitato di mollare tutto e partire avevo 24 anni, ho comprato un biglietto aereo per Dublino, due settimane dopo ero là senza conoscere la lingua e senza conoscere nessuno. Dopo un anno sono tornata, ma credo non fossi ancora soddisfatta, dopo 4 mesi ero in Messico ed un altro anno è volato.

Con Ivana la cosa è andata diversamente, ci siamo conosciute a Barcellona durante un viaggio, abbiamo subito “cliccato”.

Prima di partire lavoravo da 6 anni nella stessa compagnia, avevo voglia di qualcosa di diverso. La cosa più logica che qualcuno potesse fare era cercare un’altra posizione, ma non era proprio quello che volevo. Passare da una compagnia ad un’altra, non mi allettava per niente.

Il desiderio di tornare a viaggiare era grande, ancora di più era la voglia di conoscere gente diversa, culture diverse, paesi nuovi e Ivana aveva il mio stesso sogno, è un po’ come se mi avesse dato il coraggio di farlo.

una vita in viaggio
Lola-a-Sabang-alle-Filippine-mangiando-del-mango-fresco

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Ivana: il mio primo volo da sola London – Pisa avevo otto anni, la mia prima stagione estiva lavorativa all’estero ne avevo dodici: due mesi e mezzo a La Grande Motte nella Camargue francese. Avevo 16 anni quando mi sono avventurata nel mio primo viaggio da sola in giro per l’Europa fino al Capo Nord, non esisteva facebook o couchsurfing o instagram.
Mi ha sempre spinta la curiosità e la voglia di imparare.
Ho vissuto in sei paesi diversi, ogni volta è stata un’emozione più intensa. Cercare casa, lavoro, un nuovo giro di amici per me è stimolante.

La sensazione di dover affrontare una nuova vita, va di pari passo con la consapevolezza che queste nuove esperienze ti arricchiranno sempre di più.
Credo la voglia di scoprire e conoscere sia sempre stata dentro di me. Uno dei regali più belli dei miei genitori.
Io ho sempre viaggiato da sola perchè è più intrigante, ma anche perchè è difficilissimo trovare la persona giusta con cui condividere avventure lunghe e complesse. Sei messa sempre a dura prova, sotto pressione e quindi magari avere una persona accanto 24 ore su 24 potrebbe risultare irritante prima o poi.

Questa volta invece, dopo essermi scontrata con Lola a Barcellona, l’alchimia è nata così velocemente che mi ha portata a abbandobare tutto e tutti in meno di due mesi. Non ho fatto in tempo a chiudere casa, licenziarmi da un lavoro a tempo indeterminato e a comprare un biglietto di solo andata per Mosca, che ero già con lo zainone in spalla.

3. Cosa hai trovato nella tua amica che ti ha fatto cambiare idea e continuare il viaggio in due?

Lola: Decisamente energia! Ivana è instancabile, ha sempre mille idee, tanta voglia di fare, voglia di conoscere, di chiacchierare con tutti.

La cosa bella di viaggiare con Ivana è che oltre ad avere gli stessi sogni, c’è il rispetto al primo posto, ci ascoltiamo molto e cerchiamo di capire le esigenza dell’altra.
Amiamo i nostri momenti di solitudine, ma anche condividere, ridere, raccontarci la giornata.
Ho sempre amato viaggiare da sola, prendere un treno era un emozione sin da piccola.

In questo viaggio però, mi sono resa conto che ci sono stati dei momenti dove avrei voluto tornare a casa, avevo voglia dei miei comfort, avevo voglia di uno stesso letto per più di 3 giorni, Ivana mi ha ristimoltata, mi ha ridato la carica necessaria per continuare.

Non è un obbligo, parliamoci chiaro, né tantomeno una sofferenza viaggiare, ma a volte è stancante organizzare sempre dove dormire, non capire quale treno prendere, non trovare un posto dove mangiare bene, stiamo comunque parlando di un viaggio low cost, dove non entri nel primo hotel e paghi o ti siedi in qualunque ristorante e ordini, ogni giorno devi comunque cercare qualcosa che rientri nel tuo budget.

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Ivana: Trovare una persona con la quale condividere ogni istante della tua giornata non è facile. Viaggiare con Lola è un piacere, abbiamo i nostri momenti dove ci scontriamo, ma da persone mature parliamo tantissimo onde evitare inconprensioni. Cerchiamo sempre una soluzione e di capire lo stato d’animo dell’altra.

Ci ritagliamo i nostri spazi ed entrambe abbiamo varie cose da organizzare.

Ci veniamo incontro, ci aiutiamo, ci tiriamo su il morale e dividiamo una baretta di cioccolato quando necessario. Abbiamo un sacco in comune. Siamo tutte e due interessate a conoscere nuove culture e tradizioni. Adoriamo couchsurfing perchè ci permette di passare molto tempo coi locali.
Lola sicuramente mi stimola, mi fa riflettere di più e quindi mi fa migliorare come persona. Questo viaggio era in programma comunque, aver preso la decisione di intraprenderlo con Lola, è stata la decisione più azzeccata.

Lola e una bimba in Mongolia in un villaggio disperso nel deserto dei Gobi

 

4. Cosa hai imparato di te in questo viaggio che prima non sapevi?

Lola: Ho imparato che non tutto deve essere “estremamente perfetto”, che si può uscire dalle regole e che è anche divertente farlo.
Il mio primo lavoro è stato fare la restauratrice, precisa, metodica, pignola, nella mia testa avevo tutto inquadrato e non iniziavo nulla se sapevo di non poterlo concludere e bene anche!
In questo viaggio ho imparato a superare i miei limiti sia fisici che mentali e a provare ogni cosa senza dire di no. Sono anche riuscita a fare pipì nei bagni cinesi, dove non esistono porte, solo un canale di scolo comune dove, se sei il primo, vedi passare tutte le meraviglie degli altri…per me è una grande conquista!
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IvanaHo imparato che è possibile superare qualsiasi paura, ma non bisogna farlo per forza, non si può costringere nessuno a fare una determinata cosa, si può solo consigliare e parlare delle proprie esperienze e cercare di incuriosire la persona che si ha davanti.
Sicuramente ho confermato il fatto che non tutti hanno la mia energia.

Sono molto più tollerante nei confronti delle diversità altrui e cerco molto di più una comprensione invece che una discussione.
Mi sento ancora più forte e curiosa rispetto a prima.

5. Cosa ti piacerebbe ancora migliorare nei prossimi anni?

Lola: Mi piacerebbe imparare ad essere un po’ meno riservata, meno timida e a chiacchierare con tutti, ho già fatto passi da gigante in questo tragitto, ma si può sempre migliorare.
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Ivana: Vorrei essere ancora più tollerante. Vorrei riuscire a non perdere le staffe per i problemi futili. Arrabbiarmi sempre meno, tanto non serve a niente, non porta mai a una soluzione.
Spero anche di imparare a essere un pochino meno sensibile e vulnerabile.

Ivana a Tuy Hoa beach in Vietnam
Ivana a Tuy Hoa beach in Vietnam

6. La cosa che ti ha stupito di più in questo viaggio?

Lola: Vedere come molti paesi dell’Asia in realtà siano molto più avanti dell’Italia.

L’istruzione ed i governi non aiutano lo sviluppo di molti di questi paesi, moltissimi villaggi sono senza elettricità, l’alfabetizzazione è ancora bassissima, ma per quanto riguarda le idee, la voglia di fare, l’innovazione e la tecnologia, l’Italia rimane ben più che indietro.
So che sembra stupido, ma nelle città del Myanmar, e stiamo parlando di un paese poverissimo, utilizzano il sistema a impronte digitali in tutti gli uffici, noi, in un paese civilizzato, istruito, con un sistema sanitario, pensionistico, insomma in un paese dove si potrebbe vivere in un modo egregio, stiamo ancora combattendo con i tesserini da timbrare ed impiegati statali e politici mai presenti. Questo è solo uno dei tanti esempi.
Nessun sistema è perfetto lo so, ma alla domanda “cosa ti ha stupito di più in questo viaggio” rispondo: quanto possano essere avanti paesi che reputiamo più indietro. 

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Ivana: Quello che mi ha stupito di più è il contrasto delle varie persone: puoi trovare la generosità immensa quasi ovunque, soprattutto nei villaggi più remoti; allo stesso tempo però, l’indole dell’essere umano è uguale dappertutto, tende sempre a fregarti, è lì presente ad ogni angolo. Come si fa a capire velocemente ti chi ti puoi fidare o meno? La razza, il colore, la nazionalità non fa alcuna differenza. In fondo tutto il mondo è paese.

 

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