L’amore in viaggio: viaggiando da soli si rimorchia di più?
Nessun blogger ne parla mai, e allora ne parlo io:
Viaggiando da soli si rimorchia di più?
Si! È ovvio! Ma non siamo banali, non fermiamoci a questo dato capiamo il perchè!
Molti viaggiatori solitari partono per periodi lunghi, questo ti insegna ad avere un altro tipo di dinamica relazionale con le persone che incontri, a prescindere della relazione che sceglierai di instaurare con loro.
In viaggio tutte le relazioni sono all’ennesima potenza, lo sapete perchè? Perchè si è nudi! Nel vero senso, nel senso dell’anima!
Noi italiani abbiamo una cultura ricca di rituali, anche di rituali sociali, il galateo mi fa sentire fiera di essere italiana, ma in alcuni casi è un limite [solo in alcuni]. Vi faccio un’esempio di approccio tipico: lui vede lei e gli piace, deve trovare una strategia per conoscerla che non lo faccia risultare un cretino spavaldo, meglio individuare un’amico in comune, capire le sue abitudini per trovarla presto in altri locali; poi l’approccio deve essere soft, mai troppo esuberante, bisogna farsi conoscere poco a poco, dare la migliore immagine di noi stessi. Invitarla per tempo, mandare messaggi negli orari giusti, magari invitarla a cena [qui a roma è difficile i romani non invitano] o a pranzo, a prendere un aperitivo, insomma cercare di fare il miglior marketing di noi stessi!
In viaggio non si può! Non c’è tempo, non c’è galanteria in senso stretto, non ci sono convenzioni sociali dietro le quali nascondersi. Difficile immaginare di conoscere un ragazzo nel tuo ostello che di dice: “ce l’hai what’s app, ci sentiamo in questi giorni!?” Non hai tempo di mostrarti sognatirce e di svelarti poco a poco, devi essere tu! Te stessa nel hic et nunc. Questo spaventa tutti, ma in viaggio c’è un salvagente, forse non lo rivedrai mai più! Quando incontri una persona che ti interessa nel tuo locale preferito, pensi che se anche non fai niente oggi, la incontrerai di sicuro la settimana prossima, quando sei in viaggio e sul bus scambi due chiacchiere con una persona che ti interessa, pensi che se non ci vai a pranzo subito potresti non incontrarla mai più in tutta la tua vita, e allora ti butti, tanto male che vada cambi itinerario!
Vi suggerisco la puntata del mio podcast Travel Therapy dove parlo di questo argomento
Quando si incontra qualcuno di speciale in vaiggio è come vivere una mini storia concentrata, i primi 4 appuntamenti si concentratno nel primo, non ci sono argomenti fatui tipo: “di cosa ti occupi, ma come è lavorare in un’azienda come quella, e in quale quartiere hai casa…,” al 90% non capirà niente della tua vita perchè viene da un’altra cultura e parlate un’altra lingua, quello che interessa in quel momento è: chi sei tu?
Il viaggio parla più di mille aperitivi, “perchè hai scelto di essere li? dove sei stato prima, dove stai andando, cosa fai nel cammino!” Tutti aspetti che raccontano molto di te, di come vedi la vita, di quello che cerchi nella vita.
Una cosa che mi ha fatto riflettere molto:
In viaggio non hai gli scudi della moda.
Può sembrare banale, ma non per noi italiani. Parlo alle donne: quando si esce con un ragazzo che ci piace, magari stiamo lì a pensare almeno 2 giorni prima, a cosa indossare, quale abito ci valorizza meglio e non mancano mai i tacchi altissimi, i tacchi aiutano sempre la sicurezza in sé stessi, o almeno ci hanno detto così.
Quando sei in viaggio, se ti va bene hai 2 vestitini, sicuramente non di valore e di sicuro non i tuoi stivali preferiti, per gli uomini è uguale, non credo che si portino le camicie fatte a mano con le cifre.
Eppure è molto frequente incontrare una persona che ci piace, come facciamo per piacergli?
Usiamo il linguaggio del corpo, è naturale, ma per paura, durante la nostra vita cittadina lo mettiamo da parte, ma se togli il rumore puoi ascoltare la musica e così anche nelle relazioni. Non si perde tempo a parlare di come si mangia male in quel bar o del traffico della città alle 8 di mattina, non ci sono scuse, si ha la possibilità di incontrare in tempi brevi una persona, o meglio di mostrarsi e di ascoltare al persona che si ha davanti.
Per questo le relazioni in viaggio sono più forti, perchè non ci sono mezze misure, è tutto e subito, è inenso! Hai la possibilità di condividere tantissimo tempo con una persona che conosci poco, anche di entrare forse troppo presto in intimità, nel senso che se decidi di proseguire il viaggio insieme, dovrai condividere anche gli spazi e questo, in assoluto, crea un po’ di imbarazzo.
Cosa ti insegna questa esperienza? Che bisogna imparare a modulare, ma non perdere tempo!
Avere un incontro tutto pancia, senza cornice sociale o di vita vera ti insiegna a mostrare quello che vale di te, ti insiegna ad ascolare le cose importanti di una persona, ma non ti fa mettere il focus sulla realtà, su quello che è la vita di tutti i giorni. La maggior parte delle coppie finiscono per odiarsi per problemi banali, routinari, quelli che rendono una storia vera e non solo una parentesi romantica D’altro canto, molto spesso noi mostriamo una fotografia di noi lontanta da quella vera, nascosta dentro steriotipi superficiali e dilatiamo troppo i tempi. Ci mettiamo mesi per conoscere l’altro e mesi per farci conoscere per poi arrivare a dire “non sei come pensavo”, “Certo! non ti ho detto come ero! hai visuto di proiezione e fantasia fino ad adesso!”
Come sempre il giusto è nel mezzo, ma possiamo prendere insegnamento dalle nostre storie di viaggio, possiamo vedere cosa effettivamente ci attrae e ci conquista dei partner che incontriamo e quale nostro atteggiamento risulta più interessante e più autentico.
Nel mio caso non scomoderei l’amore. Diciamo però che mi è successo di approcciare con uno sconosciuto nel volo La Habana-Madrid. C’erano tutte le condizioni per fare in modo che il tempo volasse davvero: aereo semi vuoto, io di ottimo umore, hostess Iberia latitanti. Il caso fece sì che capitassi seduta accanto ad un ragazzo, che mi sollecitò più volte a guardare dal finestrino il panorama sottostante. Io acconsentii e ci ritrovammo presto ancor più vicini di quanto 2 posti attaccati potessero consentire. D’altra parte la situazione mi piaceva, e lui pure. Il volo era lungo e dovevamo pur far qualcosa! Arrivammo in un baleno a Madrid e ci perdemmo subito di vista…
Bravissima! Giusto che nessun blogger – io sottoscritto – scrive di questo! Ma condivido, anche dal punto di vista maschile, quel che hai scritto! E’ soprattutto poi se si inizia a viaggiare assieme con una persona che si conosce per caso in guest house, in trekking o su una barca poi possono nascere delle relazioni veramente forti. Probabilmente tutti e due – come e’ capitato a me un paio di volte – sanno che finira’ nel giro di qualche settimana perche’ ognuno continua la sua strada, ma si possono vivere di momenti molto intensi che magari in una relazione “a casa” ci si metterebbe chissa’ quanto! Ed appoggio la tua considerazione sul vestirsi etc. Alla fine si guarda certo se la’tra/o e’ bella/o ma poi conta la personalita’ e quando bisogna introdursi a qualcuno in un mondo che non e’ il tuo, li viene fuori quella vera!
Hai centrato a pieno quello che volevo trasmettere! secondo me le relazioni in viaggio sono una componente molto forte di un viaggio solo che nessuno ne parla mai per pudore. Io ho appreso molto su me stessa e sulle dinamiche attraverso delle love story in viaggio…
Che dire…Mi hai punta sul vivo, non potevo non commentare questa volta!:)
Si’, innamorata in viaggio, per tutto quello che dici tu “la nudita’ dell’anima”, pero’ poi e’ andata male, e, forse proprio perche’ in viaggio si e’ se stessi e si lasciano a casa i filtri della quotidianita’ ci sono stata da cani!!
Ma…la storia ha un lieto fine, perche’ poi ho incontrato l’amore della mia vita, non in viaggio ma…dietro al pc…e dopo mesi passati a conoscersi e capirsi lui e’ diventato il mio compagno di viaggio e di viaggi…per sempre!;)
A presto!E complimenti per questo e gli altri post!:)
Fra
Grazie, allora diciamo che aprirti in viaggio ti ha insegnato che era necessario farlo anche una volta tornati!
Io non sono mai stata tipo da storie che so che non durano, per cui anche in viaggio se mi è successo di incontrare una persona con cui stavo bene ho cercato di far continuare la relazione anche dopo… Ad esempio con un ragazzo che mi ha ospitato a Copenhagen poi abbiamo continuato a vederci per 3 mesi tra Roma e casa sua. Quando è finita io ci sono rimasta davvero male!!! Per cui in seguito con altre persone incontrate in viaggio con cui c’era feeling ho evitato coinvolgimenti più intimi.
Però io sono una “senza filtri” anche a casa, non metto i tacchi (altro che sicurezza di me, mi danno solo paura di cadere!!), non mi trucco, mi vesto sportiva… per fortuna ho trovato la persona giusta qui a Roma che mi apprezza per come sono e ora viaggiamo assieme!!!! 😀