#libriinviaggio Istanbul

La Bastarda di Istanbul di E. Shafak

LA BASTARDA DI ISTANBUL

di Elif Shafak

Edito BUR Rizzoli

Come primo #libroinviaggio del mese di Luglio consiglio La Bastarda di Istanbul, una bellissima lettura se si ha in mente un viaggio in Turchia, o se ci si vuole solo innamorare di questa terra come ho fatto io ormai da anni.

Mi avevano consigliato questo libro tempo fa, poi l’ho fatto decantare un po’ nella mia libreria e ho deciso di leggerlo in concomitanza con il mio viaggio annuale ad Istanbul.

#libriinviaggio Istanbul
La Bastarda di Istanbul #libriinviaggio

Appena inizi il libro capisci subito che è scritto da una donna, la sua lettura di un paese a cavallo tra oriente e occidente è del tutto femminile. Ed è proprio di donne che parla questo bellissimo romanzo, di una famiglia che è la metafora di Istanbul, piena di contraddizioni , di estremismi, in certi momenti così moderna e all’avanguardia ed un minuto dopo estremamente tradizionalista. Una famiglia che, come Istanbul, vuole nascondere qualcosa, di cui si vergogna, un peccato troppo grande da pronunciare ad alta voce, una tragedia che fa ombra alla sua bellezza, l’eccidio degli armeni.

Durante l’ultimo mio soggiorno ad Istanbul parlavo con un ragazzo che mi ha mostrato lo stesso punto di vista espresso nel libro, questa aderenza tra libro e realtà mi ha reso ancora più avvincente la lettura.

Durante tutto l’impero Ottomano molteplici etnie hanno sempre vissuto pacificamente sotto lo stesso tetto, sentendosi semplicemente ottomani, nel 1915-1916 inizia una delle più grandi vergogne di queste terre, il genocidio degli armeni, il numero di vittime è ancora fonte di controversie, diciamo che va da 500.000 ai 2.000.000, insomma ad ogni modo troppi!

Oltre l’ingiustizia per aver perseguitato ed ucciso un numero elevatissimo di armeni, la vergogna continua  a causa della scarsità di informazioni. Il genocidio si è sempre cercato di insabbiare, minimizzando l’accaduto, cosa che la comunità armena mondiale trova ancora più disgustoso. La storia vuole che pochi anni dopo nel 1923 nasca la repubblica turca, uno stato con un forte senso nazionalista il che ha scaricato le responsabilità del genocidio agli ottomani, che ovviamente non esistono più, lasciando il delitto senza colpevole.

Gli armeni chiedono scuse ufficiali e i turchi, per quanto “toccati” per l’accaduto, non si sono mai assunti le responsabilità, riversandole su un impero sparito da quasi 100 anni.

Questa è la visione generale, quella della che ascolti quando parli con la gente di Istanbul, che leggi su alcuni giornali, ma il libro da la visione di pancia, la lettura delle singole vite personali.

La Moschea di Fatih Istanbul
La Mosche di Fatih dal Ponte Galata – Istanbul

La bastarda di Istanbul, racconta l’intreccio di due famiglie una turca e una armena, intrecci dolorosi e pieni di segreti, ma che sottolineano la similitudine delle tradizioni ed evidenziano quanto questi due popoli abbiano in comune. Nel microcosmo di queste due famiglie avviene quello che milioni di armeni stanno ancora aspettando, ossia la comprensione e la condivisione di un dolore comune.

Un libro che unisce una storia avvincente alla realtà di un popolo che forse è ancora troppo lontano da noi, un modo per sognare tra i profumi e i suoni del Bosforo e capire di più di una delle grandi piaghe del secolo scorso.

LA BASTARDA DI ISTANBUL, di Elif Shafak, Edito BUR Rizzoli

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