Luca Nava, viaggiare da soli in Sudamerica solo andata!
Sono luca nava, ho 37 anni e sono nato e cresciuto a Cantù, una cittadina in provincia di Como. Ho fatto per quasi 20 anni il barista nel bar di famiglia, poi l’abbiamo venduto e ho deciso di iniziare a viaggiare con un biglietto di solo andata per il Sudamerica. Le mie passioni sono il cinema, la musica, la letteratura, lo sport e ovviamente i viaggi.
1. Perchè hai deciso di iniziare il tuo lungo viaggio dal Sudamerica?
Ci sono luoghi che senza sapere perchè ti entrano dentro prima ancora di averli conosciuti. Io mi sono innamorato dell america latina grazie alla sua incredibile letteratura, autori come Garcia Marquez, Sepulveda e Soriano; mi hanno fatto fare tantissimi viaggi senza muovermi da casa. Leggevo le loro storie poi chiudevo gli occhi e mi ritrovavo scaraventato nella bollente costa caraibica colombiana o nella fredda steppa patagonica, tutto è iniziato così, chiudendo gli occhi e sognando di viaggiare insieme a loro, con mitiche avventure e straordinari personaggi.
2. Quale è il tuo concetto di tempo in questo viaggio?
Un concetto di tempo completamente diverso da quello che avevo prima, io sono convinto che in questa nostra epoca in cui tutto va tremendamente veloce avere la possibilità di potersi prendere il proprio tempo, senza dover fare tutto di fretta, ma potendosi fermare a pensare sia una fortuna grandissima. Io mi sono reso conto in questi mesi di quanto sia importante non avere scadenze, poter restare in un posto il tempo che ne hai voglia, salire su un bus e farsi 10 ore di viaggio ascoltando musica, parlando con le persone, guardando il panorama, senza stress; tutto questo mi aiuta a rilassarmi, a pensare e a vivere in un modo molto più leggero.
3. In questo tuo lungo viaggio esci spesso dagli itinerari battuti per fermarti a casa della gente del posto, quale è la tua miglior esperienza?
Si, mi piace uscire un po’ dalle strade dritte e prendere qualche deviazione.
La mia migliore esperienza in questo senso è stata sicuramente in Ecuador,sono arrivato quasi per caso in un piccolo paesino sulle Ande, li ho conosciuto un sacerdote italiano che gestisce una casa di volontari dell operazione Mato Grosso,gli ho chiesto se c’era la possibilità di fermarsi un po’ di tempo per dare una mano; lui mi ha detto di si, mi sono fermato per un mese ad Isinlivì, un piccolissimo paesino andino, lavorando insieme ad altri volontari per la gente del posto. Un esperienza indimenticabile, a livello umano mi ha dato tantissimo e tutto quello che hanno fatto queste persone per me rimarrà sempre nel mio cuore.
4. Raccontaci il tuo itinerario ad oggi e dove vorrai andare nei prossimi mesi.
Cuba e Messico sono stati l’inizio, avevo già visitato questi paesi e ci sono ritornato solo per pochi giorni per incontrare gli amici di una vita e amici conosciuti viaggiando. Colombia, Ecuador e ora Perù sono stati i miei primi veri 6 mesi di sud america,l idea è di continuare a sud con la Bolivia,il Cile fino alla terra del fuoco e risalire l Argentina fino a Buenos Aires, questo è il piano ma il bello è che tutto puo cambiare in qualsiasi momento!!
5. Quale è stato il paese che ad oggi ti è entrato più nel cuore e perchè?
Non c’è un paese che più mi è entrato nel cuore, in tutti questi posti ho visto cose bellissime, quello che più mi è rimasto dentro fino a questo momento sono le persone che ho incontrato; compagni di viaggio e non, che mi hanno regalato molto e che hanno condiviso con me bellissime esperienze.
6. Durante questi mesi hai viaggiato a lungo con di viaggiatori incontrati per strada, cosa ti ha avvicinato così tanto a loro da scegliere di condividere una cosa così intima come un viaggio in solitaria, per mesi?
Ora sono più che mai convinto che il vero piacere sta nella condivisione, certo, ci sono dei momenti in cui è bello stare da soli e vivere questa solitudine, non come una cosa negativa, ma come una piacevole compagnia di se stessi. Però io credo che non ci sia niente di più bello che condividere un luogo, una gioia, una scoperta con un altra persona, non importa da dove viene o se la conosci da poco, in viaggio molti finti problemi spariscono e qualsiasi distanza anche quella mentale sparisce e tutto diventa più leggero.
7. Quale è la cosa più importante che hai imparato fino ad adesso?
Che non bisogna mai dare niente per scontato e che ogni giorno deve essere vissuto intensamente, aprire la propria mente, godere di ogni momento di felicità e non abbattersi quando qualcosa va male, molto spesso i limiti sono solo nella nostra testa e superarli può essere molto più facile di quanto pensiamo.
8. Credi che qualche parte del tuo carattere si sia modificata?
Si, ora sono molto meno soggetto a grandi variazioni di umore, riesco a vivere anche alcune situazioni negative con più calma e ho un’apertura mentale verso gli altri e verso la vita in generale molto più ampia e serena.
9.raccontami la tua esperienza sul Rio delle Amazzoni.
Navigare lentamente su di un fiume in Amazzonia, sdraiato su una amaca, guardando lo scorrere della vita delle persone che abitano questa terra incredibile, restare a bocca aperta davanti ad un tramonto da sogno e perdere la cognizione del tempo, tutto questo fa parte di un viaggio che non è solo materiale ma sopratutto mentale, l’Amazzonia è un mondo a parte e se riesci a vivere le sue storie ti trovi catapultato in un altra dimensione. Folletti, delfini che diventano persone, alberi che parlano, apri la tua mente e questi nuovi compagni di viaggio ti faranno vivere un avventura incredibile
10. La cosa a cui tieni di più nel tuo zaino?
Nel mio zaino non ci sono solo le cose materiali, l’ho riempito di ricordi, emozioni vissute e emozioni da vivere, queste sono le cose pi