Marco Cattaneo, ogni 3 mesi cambia città, un nomade digitale europeo
Sono Marco Cattaneo, ho 32 anni appena compiuti, mi occupo di Sviluppo Personale e Professionale (anche all’interno di aziende) e amo viaggiare in solitaria. Durante lo sviluppo delle mie imprese e della mia attività indipendente ho iniziato a viaggiare sempre più frequentemente, sino a decidere quest’anno di vivere “rimanendo in viaggio” e ritornando periodicamente in Italia per l’erogazione di alcuni seminari. Amo la tecnologia, chiacchierare, cenare in compagnia, e praticare Yoga!
Per saperne di più sul lavoro di Marco visita il suo sito: marcocattaneo.com
1. Cosa ti ha fatto scegliere di lasciare l’azienda e metterti a lavorare in proprio?
Il mio cuore: il sentore di non poter continuare a fare il lavoro che facevo e allo stesso tempo la spinta a realizzare me stesso in un nuovo ambito (quello dello sviluppo personale) che tanto mi aveva dato negli anni precedenti.
Sono sempre stato un spirito libero, sempre andato contro le convenzioni e il “buon senso”, sempre stato alla ricerca della maggior indipendenza possibile… e ho dovuto sfidare molte convenzioni per decidere di lasciare un lavoro estremamente ben pagato (e che avrebbe potuto garantirmi qualche decennio di vita agiata e tranquillità mentale) per il salto nel buio più coraggioso della mia vita.
Lavoravo da sette anni in un’impresa che grazie al mio contributo si era radicalmente trasformata, quando mi sono reso conto che avevo svolto il mio “compito” e che altri lidi mi stavano aspettando 🙂
Ho seguito l’ispirazione, quindi, quella sensazione che la tua strada sia un’altra e che il luogo in cui ti trovi… è solo un punto di partenza.
2. Quali sono stati gli ostacoli più grandi e come li hai superati?
A bruciapelo mi vien da dire la paura e l’insicurezza date dal non avere qualcuno che provvedesse per me.
Perché avere uno stipendio a fine mese è un po’ come vendere l’anima al diavolo, dal mio punto di vista: stai scambianto libertà e tempo in cambio di soldi e sicurezza.
E quando ti accorgi che libertà e tempo sono ciò che di più prezioso hai nella vita, allora realizzi che nessuno potrà mai darti abbastanza soldi in cambio e che l’unico modo per essere felice è guardar oltre.
Quando ho deciso di guardar oltre e di riguadagnare la mia indipendenza, mi sono dovuto occupare di gestire la paura e l’insicurezza derivanti dal fatto che ogni singolo centesimo che sarebbe entrato nelle mie tasche avrei dovuto “crearlo” io.
Una bella faticaccia all’inizio, ma è stata la chiave di tutto.
Le questioni pratiche si risolvono sempre quando sei tranquillo e centrato su di te, ma questo richiede appunto imparare a gestire la paura e a superare i propri limiti.
Fortunatamente possedevo tutti gli strumenti che mi avrebbero consentito di riuscirci: la PNL e la Meditazione, che da tempo utilizzavo per altri scopi (e che per altro stavano per diventare il mio lavoro!).
La gente all’inizio è (comprensibilmente) scettica, ma quando si imparano tecniche per “trasformare” l’energia della paura in curiosità, entusiasmo, motivazione… allora poi sembra di non averla mai avuta quella paura! 🙂
Sono la prova vivente, per così dire, che ciò che faccio funziona: la mia vita lo è. A chi piace quello che faccio e a chi vorrebbe sentirsi più libero propongo questo, una via per imparare a conoscersi e a scardinare i propri limiti illusori, i condizionamenti acquisiti dall’educazione infantile e dalla società. Ma soprattutto una via che ti fa prendere contatto con la tua vera natura e con una vocina interiore… che ne sa molto di più della tua “testa”.
Quando parlo di queste cose mi sento come un bambino che ha scoperto un gioco nuovo e che, anche dopo un bel po’ di tempo, ne è entusiasta 🙂
Quando penso a quei primi mesi di vita da lavoratore autonomo mi viene da sorridere: non dormivo la notte, pur avendo 10.000 euro in banca… semplicemente perché non mi fidavo ancora della mia capacità produttiva e creativa 🙂 Questi primi cinque anni di lavoro in proprio sono stati un viaggio straordinario.
3. Ti occupi di relazioni adesso, ma in che senso? Ci racconti in senso pratico in cosa consiste la tua attività?
Oggi mi occupo di “relazioni”, a tempo pieno. All’inizio può non essere semplicissimo capire che incredibile impatto abbiano le relazioni sulla qualità della nostra vita.
La maggior parte delle persone, soprattutto con i tempi che corrono, investe la propria energia e porta la propria attenzione su cose molto pratiche: lavorare, pagare le bollette e l’affitto/mutuo, coltivare qualche hobby, acquistare l’iPhone (anch’io sono un grande fan Apple, non fraintendetemi :-)), uscire a mangiare una pizza ogni tanto e farsi le classiche due settimane di vacanza ad Agosto per “riposare”.
La condizione di “crisi” che viviamo sembra trascinarci sempre più verso la povertà (economica e non) e verso problemi molto materiali.
In realtà dietro a molto problemi pratici e materiali si celano questioni di “relazione” da migliorare.
Relazione con noi stessi e con gli altri, in tutti gli ambiti della vita.
“Chi ha tempo di occuparsi di qualità delle relazioni? di comunicare più chiaramente? di meditare per trovare contatto con il sé?” mi dicono “io devo portare i figli all’asilo, cucinare, portare il cane dal veterinario… [e aggiungi qui le tue attività più frequenti 🙂 ]
Avere strumenti per lavorare sulle relazioni significa avere strumenti per trasformare sostanzialmente la propria realtà, su tutti i piani.
Prendiamo per esempio un’azienda o l’attività di un libero professionista: dalla qualità delle relazioni (interne ed esterne) dipendono le vendite, quindi il fatturato e di riflesso la qualità della vita di tutti quelli che ci lavorano.
Consideriamo la vita di una mamma: dalla qualità della relazione con sé dipende l’educazione dei figli, la capacità di gestire le difficoltà quotidiane, risolvere le piccole magagne della vita;
Guardiamo alla qualità della relazione all’interno di una coppia: da essa dipende la capacità dei due di gestire le finanze domestiche, gelosie e discussioni, unioni e separazioni;
Osserviamo la relazione che una giovane ha con se stessa, con il suo corpo e con la sua autostima: da essa dipende la sua capacità di affermarsi nella vita, guadagnarsi i propri spazi, trovare il lavoro ideale, trovare un fidanzato…
Sotto sotto sappiamo che dovremmo occuparci meglio delle nostre relazioni, ma non sempre decidiamo di farlo davvero!
Ecco, io mi occupo di aiutare le persone a portare la loro attenzione su ciò che accade mentre credono di vivere… perché si rendano conto che questa è la vita vera! Quella che ti accade fra una bolletta e l’altra 🙂
Lo faccio attraverso percorsi individuali (Coaching) e di gruppo (Seminari Intensivi)
Posso dire una cosa?
E’ un lavoro fighissimo! E che fa crescere incredibilmente come individuo (e ovviamente mi costringe a migliorare costantemente le mie relazioni… e quindi la ricchezza della mia vita!)
4. Ogni 3 mesi ti sposti, in base a cosa scegli la tua destinazione?
Amo le città.
La vita cittadina e il suo alternarsi di caos e tranquillità.
Poiché ho diverse attività e una neo-impresa di sapore internazionale, vivo nelle città che possono essere utili al mio cuore, ma anche ai miei business.
Mi piace trascorrere tempo a Madrid (la mia città preferita in assoluto), Milano (la mia preferita in Italia), Malta (un bellissimo mix di natura e divertimento) e Londra (la sede della mia emergente attività internazionale).
Sono spesso a Roma per lavoro (ogni 3 settimane circa torno in Italia per erogare seminari e poi riparto).
5. Quali sono le prime cose che fai quando arrivi in un nuovo posto?
La prima cosa in assoluto – e la più importante – è fermarmi nella piazza principale della città per trovare l’armonia con la sua energia.
Che si tratti di una città che conosco bene oppure che visito per la prima volta, mi fermo in mezzo alla piazza centrale e guardo, respiro, entro in sintonia con il suo ritmo.
Ripeto il rituale ogni volta che serve, anche una volta al giorno se necessario.
Senza quell’armonia non potrei vivere davvero quel luogo ed essere me stesso.
6. Come ti ricostruisci ogni volta la tua cuccia?
In realtà cerco di non farlo.
Una delle cose che più amo di questa vita è il fatto di non dover ricadere in routine obbligate.
Cambio spesso e volentieri. Porto con me solo ciò di cui ho veramente bisogno: vivere in viaggio aiuta a slegarsi da cose inutili e anche da abitudini inutili 🙂
7. Cosa stai cercando in questi viaggi?
La mia forza interiore.
Mi metto alla prova continuamente e ogni volta mi stupisco di ciò che viene fuori.
8. Cosa hai scoperto su di te in questi anni di viaggi?
Che mi piace molto viaggiare da solo e che ho moltissime risorse da tirar fuori ancora;
Che il viaggio è senza fine: a volte per viaggiare non serve muoversi dalla propria casa, mentre altre volte alzare il sederino e prendere un aereo è il modo migliore per rompere gli schemi e scoprire se stessi.
Molto ancora ho da scoprire, il viaggio è appena iniziato.
Voglio investire il prossimo anno per rendere le mie attività completamente indipendenti da me, per poi potermi dedicare zaino in spalla a periodi di viaggio ancor più lunghi.
Alcuni anni fa ho deciso che viaggiare sarebbe stata la mia priorità numero uno, prima ancora di pagare l’affitto di casa.
Prima che ogni vacanza o viaggio finisse spendevo i soldini rimasti per prenotare il volo del viaggio successivo, imponendomi di non far passare mai più di tre mesi fra il ritorno e la partenza successiva.
Questa strategia mi ha salvato “la vita” e vi dirò di più: soldi e tempo per portare a termine i miei viaggi non sono mai più mancati! 🙂
Ciao! É un grande Marco 🙂
Bravi! Anch’io….