Perchè gli Italiani non viaggiano da soli?
Recentemente sono stata invitata in diretta su Radio Capital durante la trasmissione di Doris Zaccone: Capital in the World.
Mi è stata posta la domanda che in un certo senso ha motivato la mia scelta di aprire questo blog:
Perchè gli italiani non viaggiano da soli?
In tutti i viaggi che ho fatto nella mia vita ero quasi sempre la sola italiana e tutti i miei compagni mi dicevano che ero l’unica italiana che avessero incontrato, così ho iniziato a chiedere e a chiedermi del perchè il nostro popolo, padre di Colombo, di Marco Polo, di Vespucci non fosse più un popolo di viaggiatori, ma solo di turisti.
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La comodità:
ammettiamolo siamo un popolo di comodoni, siamo viziati dal nostro bel paese e anche vittime delle nostre abitudini. E’ indubbio che viaggiando da soli, si viaggia fondamentalemtnte backpacker, sia per risparmiare sia per entrare più incontatto con le persone, e non siamo tutti disposti a farlo.
L’idea di condividere una stanza di ostello, di dormire a casa di sconosciuti, dormire in tenda e orroooreee: avere un bagno condiviso, spaventa molti italiani. Da noi, queste scelte in viaggio sono associate ad spesso all’essere frikkettone o ad una scarsa disponibilità economica, non al piacere di farlo, mentre all’estero la storia è totalemtne un altra. Non so se vi siete mai soffermati nell’osservare quanti francesi ci sono in viaggio e sono sempre backpackers, a prescindere dall’età o dal conto in banca, loro adorano il campeggio, il trekking e… i vestiti di Quechua !! Credo sia ache un fatto di usanze cultrali, da noi le famiglie d’estate affittano una casa al mare nel resto d’europa vanno in campeggio, questo senza ombra di dubbio ti predispone alla vita un po’ più spartana.
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Scarsa conoscenza delle lingue:
purtroppo è brutto dirlo, ma non siamo famosi per essere poliglotti, non che gli spagnoli lo siano, ma loro hanno anche la lingua più parlata al mondo; noi invece, ci capiscono solo in un quadratino di Svizzera. Questo ha un po’ creato una barriera verso gli altri paesi, la maggior parte della gente si sente più sicura nell’andare in una struttura dove si parli anche italiano o essere guidati da una prosna che li capisca.
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Paura dell’ignoto:
se così possiamo dire, ho incontrato tante persone che focalizzavano la loro attenzione su paure ed aspetti negativi del viaggiare da soli, frenando gli entusiasmi e bloccando l’immaginazione. Questo non significa che non ci sono pericoli o che non ci devono essere paure, perchè ci sono in ogni azione della propria vita, ma che bisogna trovare la strategia per mettersi in sicurezza e per razionalizzare le proprie paure, se non ci riusicte da soli? ci sono io e il travel coaching!
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Abbiamo tanti pregiudizi sui paesi:
siamo un popolo figlio delle tradizioni orali e quindi crediamo a quello che ci viene detto, senza verificarlo. Ogni paese è legato ad un pregiudizio o se devo sfoderae il mio lato di psicologa turistica ad un “archetipo” e spesso noi ne siamo prigionieri. I pregiudizi sono ovviamente legati a verità, il problema è che le verità in questo caso vengono generalizzate. L’india è troppo sporca e ti prendi le malattie, in Colombia ti sparano, in Islanda muori di freddo…. non dico che non siano in parte vere, ma non sono concetti assoluti. Quando si sceglie di intraprendere un viaggio, in modo particolare da soli si dovrebbe avere un’atteggiamento in linea con il paese che stiamo visitando, non si è sospettosi allo stesso modo in Brasile o in Scandinavia, non si fa attenzione all’igiene in egual maniera in Marocco ed in Francia, ma si hanno sempre gli occhi ben aperti e soprattuto ci si informa da fonti attendibili.
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Immaginario triste legato al viaggiatore solitario:
ammettiamolo quando si parla di viaggiatori solitari, l’idea che si ha in Italia è di una persona talmente sola che non ha amici e che decide di viaggiare da solo, cenare in un ristorante triste da solo e finisce le sue serate davanti alla tv in un hotel a 2 stelle anni ’70! Beh questo genere di persona non andrebbe in viaggio da solo, perchè non ce la farebbe, perchè la realtà è esattamente l’opposto, ma quella credo di condividerla già in tutti i post di questo sito.
Già so che questo post creerà tanta polemica, ma questo che ho scritto non è solo il frutto di un mio pensiero personale, è frutto di interviste e di ricerche di studi antropologici e parla della massa non dei singoli.
Anzi quello che ho rilevato non solo io, e che ho espresso anche nella mia intervista alla radio è che gli Italiani che viaggiano da soli sono davvero speciali, sono delle persone molto sensibili, più di altre nazionalità, con un occhio al sociale particolare, sono buoni di cuore e soprattto viaggiano con lo spirito dei viaggiatori, ossia cercano la scoperta.
Scoprire un paese vuol dire voler viviere tutto sulla propria pelle, non fermarsi ai racconti o ai libri, ma sperimentare, parlare con la gente, vivere con loro, lasciarsi trasicnare dagli usi e costumi di chi ci ospita e condividere. Noi cerchiamo di portare sempre un po’ del nostro paese e della nostra cultura agli stranieri e questo ci rende molto amati nel mondo. In viaggio e attraverso questo sito ho intervistato o passato notti a chiacchierare con persone meravigliose, che hanno viaggiato nel monodo e dentro loro stessi, che sono tornati o tornaranno diversi da come sono partiti perchè si sono arricchiti delle esperienze degli altri, perchè sono veri viaggiatori. Questo siamo noi, una volta che lasciamo davvero i pregiusizi e le paure a casa, siamo Marco Polo.
Ho letto con interesse il tuo contributo. Potresti indicarmi quali sono le ricerche e gli studi antropologici a cui hai fatto riferimento?
Sarei interessata ad approfondire!
Grazie!
Sono completamente d’accordo con te!!
Io ho viaggiato da sola per qualche anno, e tutto quello che scrivi me lo sono sentito dire o l’ho percepito.
Non hai paura? E se ti succede qualcosa? Ma ti fidi a dormire a casa di sconosciuti? O in camerata con sconosciuti? Che schifo il bagno in comune!! Ma non ti annoi? E poi come si fa a cenare da soli!! E portarsi tutto sulle spalle, non ti pesa? Ma come fai a far stare tutto in quello zaino? eccetera eccetera
Non c’era verso di fargli capire la bellezza del conoscere nuova gente, la facilità nell’attaccare bottone quando si è soli, l’accoglienza e la gentilezza delle persone, la meraviglia del vivere con la gente del posto, la libertà di decidere senza dover fare compromessi con nessuno…
Poi ho conosciuto un altro viaggiatore, che aveva alle spalle anche lui un paio di viaggi in solitaria (in moto per di più). Ora è mio marito 🙂 e pensare di viaggiare senza di lui mi fa stare male!! Però continuiamo a viaggiare da soli per mantenere la nostra libertà, a contattare gente attraverso Couchsurfng, a organizzarci tutto da noi, a viaggiare leggeri (nelle borse della moto ci sta anche meno roba che nello zaino!)…
Insomma secondo me altro che immagine sfigata di chi viaggia da solo: per farlo ci vuole coraggio, inteligenza, apertura mentale… 🙂
Che bella storia! La cosa bella del viaggiare da soli è che incontri persone che la pensano come te, che condividono la tua maniera di viaggiare e se poi ci si innamora e si sceglie di continuare insieme allora il tutto è perfetto!
A dire il vero l’ho conosciuto non in viaggio ma su un forum di viaggi e poi di persona ad una pizzata “tra forumisti” 🙂 forse mi ero spiegata male, comunque il risultato è quello!! 🙂
Sono abbastanza d’accordo sulle motivazioni che elenchi, alcune delle quali non le ritengo però specifiche ‘degli italiani’. La paura dell’ignoto per esempio… o i pregiudizi ce li hanno anche americani, giapponesi, che invece ho spesso incontrato viaggiare da soli. Io credo ci siano altre motivazioni sempre di tipo culturale, ma più specificamente italiane.
-Innanzitutto da noi non esiste o quasi il concetto di anno sabbatico, normale nei Paesi del nord europa.
-Da noi c’è una tendenza a rimanere a lungo a casa (basti vedere il numero assurdamente alto di ragazzi che vivono con i genitori) che secondo me influisce su una cosa come il viaggio da soli che è molto indipendente.
Ho sempre incontrato pochi viaggiatori solitari come me da Paesi latini, dell’europa centro meridionale. Pochi francesi, pochi spagnoli (quasi sempre in coppia o in piccoli gruppi), mai un portoghese… In realtà di italiani alcuni li ho incontrati (due o tre).
Diversi scandinavi, molti americani e canadesi. Credo che culturalmente nell’europa del sud si tenda ad amare di più lo stare in gruppo (e qui forse ci si ricollega all’immaginario triste del viaggiatore solitario)
Stavolta mi hai convinto! Gli spunti sono interessanti e veritieri, soprattutto i punti 1 e 4. Col tempo ho avuto l’impressione, dovuta anche ad esperienze dirette, che molto di questa mentalità è andato dissolvendosi e ci siamo allineati al modo di viaggiare nord-europeo, ma il tuo punto di vista è certamente più aggiornato ed autorevole. Forse le donne, giustificatamente, hanno qualche remora in più, ma ho parlato, in occasione di un inter-rail, con una ragazza italiana che stava girando l’Europa da sola, e lo porto solo ad esempio perchè sicuramente ce ne sono tante. Per ciò che riguarda l’ultimo punto, mi sembra così strano questo pregiudizio, perchè per molto tempo il viaggiare da soli era “il modo” ed aveva un’aura romantica, un pò quella che rimanda alle foto che usi a corredo di questa pagina. Semplicemente, forse, dobbiamo essere pronti ad andare da soli se sentiamo che è il momento di andare da soli, ed accettare di andare in compagnia se ci capita l’occasione di andare in compagnia: ognuno deve capire quale situazione, in quel momento della vita, è più giovevole.
Ciao, io viaggio da sola e sia che o dica ai miei coetanei che agli italiani che mi capita di conoscere all’estero l’espressione di shock che vedo loro stampata in faccia è sempre la stessa! Il che’ è molto divertente e più che darmi fastidio in realtà mi fa felice che pensino che sia coraggiosa a farlo soprattutto essendo donna. In realtà basta avere un minimo di testa sulle spalle, programmarsi le quattro cose che vuoi vedere, avere una cartina in mano ed è fatta anche perché se si sta ad aspettare che tutti i tuoi amici siano d’accordo su cosa fare, dove andare, etc etc non ci si muove più! Gli ostelli alla fin fine ti danno sempre la possibilità di chiudere le tue cose con il lucchetto e al max dormi abbracciata al tuo zaino se hai paura che ti rubino i soldi… in ostello la gente al 90% è da sola come te e vuole fare amicizia, magari prima di uscirci la sera cerca di conoscere com’è quella persona. Lati positivi del viaggio da sola: un toccasana per l’inglese, conosci gente nuova, sei libera al 100% e impari a cavartela da sola in un paese straniero. Lati negativi: a volte ti verrebbe da condividere i tuoi pensieri con qualcuno ma sei solo e c’è sempre il rischio di non incontrare nessuno che ti piaccia come persona, ma secondo me ne vale la pena!
Grazie, bellissime parole e sono perfettamente d’accordo su tutto!
Penso che è la stessa cosa con gli spagnoli!
Un abrazo 🙂
Si, somos como hermanos 😉