Perché visitare i Balcani
Forse non è una delle prime mete che teniamo in considerazione per il prossimo viaggio, eppure i Balcani sono così vicini, economici e facilmente raggiungibili! Penso quindi che valga proprio la pena visitarli, e visitare i Balcani non vuol dire “sono stata una settimana al mare in Croazia”, ma esplorare le stradine della Bosnia e vedere ancora gli edifici distrutti e abbandonati in periferia, venire a contatto con la gente del posto per capirla, ammirare i monumenti comunisti in Albania e in Macedonia, scoprire i luoghi più affascinanti di Belgrado. In Albania ad esempio ci sono città senza semafori e senza trasporti pubblici, ma con paesaggi fantastici.
Ecco 8 ragioni per visitare i Balcani:
- Perché sono un luogo ancora poco turistico e proprio questo lo rende un po’ speciale, inoltre si hanno più occasioni per conoscere la gente del posto (barriere linguistiche a parte).
- Per la loro storia: Paesi poveri, ma ricchi di storia e di cose interessati da scoprire, con uno strano mix di architettura che si può vedere ancora adesso.
- Perché tutto è abbastanza economico, ok questo varia da paese a paese, ma in generale io ho speso pochissimo. Sono quindi il posto giusto per quelli a cui piace viaggiare low cost.
- Per la pazza vita notturna, e quindi mi riferisco soprattutto a Belgrado, e non certo ai paesini sperduti in Macedonia, se volete far festa è la città adatta.
- Per i paesaggi stupendi, e anche per quelli meno stupendi, ma che comunque ti impressionano e ti lasciano un segno.
- Perché il cibo è buono e la birra costa poco!
- Perché c’è sempre il sole! (o forse sono stata fortunata io?)
- Perché sono vicini: magari qualche americano in giro per l’Europa come prime mete per il suo viaggio ha Parigi, Roma o Berlino e il Balcani non sono proprio nulla sua top 5, ma noi italiani perché non dovremmo andarci?
E questi sono i miei consigli:
Trasporti:
Io ho viaggiato in bus, ma potete anche andare in macchina. Questo è stato il mio itinerario: Sarajevo, Mostar, Dubrovnik, Kotor, Tirana, Ohrid, Skopje, Belgrado. Un po’ troppo per una settimana forse, ma fattibile. Mille ore di bus, e anche a una velocità abbastanza moderata (a volte le strade non erano delle migliori).
Preparatevi a dover aspettare un po’ quando passate il confine. A volte è normale corrompere la polizia alla frontiera con qualche birra per accelerare il processo di e non dover aspettare una vita. Io comunque eviterei.
Che viaggiate in treno, in bus o in macchina guardate fuori dal finestrino e ammirate il paesaggio (beh se guidate però guardate la strada!), vedrete come cambia da una città all’altra, ma soprattutto vedrete quelle cose che nelle città non troverete, perché le città sono state ricostruite, ma la periferia non del tutto e vedrete ancora case distrutte e abbandonate.
Alloggio:
Se scegliete di stare in ostello, sceglietelo con cura e magari non proprio quello più economico, gli standard sono un po’ diversi dai nostri. L’acqua calda non è sempre una cosa scontata (ricordatevi di accendere il boiler!) o almeno non sempre per più di dieci minuti, quindi quando vi ritrovate a dover condividere un bagno e una doccia con altre 28 persone potrebbe diventare un problema. Anche il riscaldamento, almeno negli ostelli, non viene usato spesso, piuttosto ti danno 3 coperte (io in Montenegro stavo congelando).
Mangiare:
Per quando riguarda il cibo: il paradiso per me e l’inferno per i vegetariani: si mangia carne ovunque, è buonissima e costa pochissimo.
Organizzazione:
Penso che in certi casi sia meglio avere una guida o qualcuno del posto che ti spieghi le abitudini locali, che dica a cosa fare attenzione, che ti consigli dove andare a mangiare evitando i posti turistici e che ti dica più o meno quanto dovresti spendere per un taxi, per evitare di rimanere fregato.