Pregiudizi sul viaggiatore Backpacker
Non so se voi siete d’accordo con me, ma più giro per ostelli e più mi rendo conto che in Italia ci sono ancora preconcetti e pregiudizi sul viaggiatore backpacker.
Si pensa ancora di chi sceglie di viaggiare backpacker, ossia zaino, ostello, bagno in comune sia necessariamente un poveraccio con problemi d’igiene. A nessuno viene in mente che è semplicemente una scelta di viaggio, l’espressione di una filosofia, la filosofia della condivisione.
Può sembrare un po’ strano pensare che chi viaggia da solo viaggi all’insegna della condivisione, ma è proprio così.
Ovviamente sto parlando di pregiudizi e quindi di generalizzazioni, non sto dicendo che non ci sono eccezioni anzi.
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Ma non hai nessuno che venga con te?:
chi viaggia con amici in hotel o cose simili si costruisce prima di partire uno scenario di viaggio, anche se non ne è forse totalmente consapevole. Le tappe sono fissate, gli hotel prenotati, la compagnia assicurata. Si certo, forse farà incontri simpatici in viaggio, ma sarà difficile che scelga di includere estranei nel suo gruppo, perché si rompe l’armonia, per pigrizia sociale, perché in molti casi sarà necessario cambiare lingua o non si potrà parlare di cose che tutti gli altri conoscono perfettamente. Quando si viaggia da soli, backpacker, niente è sicuro, nessun programma è rigido, ogni incontro ogni bivio può essere un’opportunità, gli itinerari possono cambiare dall’oggi al domani solo per un incontro o un consiglio all’ultimo momento. Non ci si ferma davanti a convenzioni, seguiamo il flusso. Faccio un esempio mio personale, il mese scorso appena arrivata in Islanda nella mia camerata d’ostello ho conosciuto una ragazza australiana, dopo 5 minuti di convenevoli mi ha detto che stava andando a cena, erano le 7p.m , chiunque mi conosca sa che io ceno almeno alle 9:00, non avevo molta fame e pensavo di lavorare prima di cena al pc, ma ho deciso di unirmi a lei perchè mi era simpatica e perchè la testa mi diceva così. Alla fine si è unita un’altra ragazza, siamo andati a cena, abbiamo fatto amicizia e abbiamo passato insieme i successivi 3 giorni. Altra volta stavo viaggiando con 3 amici italiani, incontro un ragazzo tedesco simpatico con il quale io e il mio migliore amico passiamo una mezzoretta a chiacchierare, poi noi 4 volevamo andare a cena e a nessuno è venuta voglia di invitare Martin, non per cattiveria, ma per pigrizia, non avevamo bisogno che qualcuno entrasse nelle nostre dinamiche, stavamo bene così. Questo è bellissimo perchè quando si condivide il tempo con i propri amici è sempre una ricchezza, ma ci si preclude l’inaspettato, la scoperta, la sorpresa che è quello che mi far sentire viva.
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Viaggiare cheap è da sfigati.
Ammettiamolo questo è davvero un pensiero comune in Italia. “ma come una persona per bene come te, dorme in ostello?” ve l’hanno mai detto? a me si! I soldi sono un valore per tutti ed ognuno sceglie di amministrarli e spenderli nel modo migliore, a seconda di un determinato periodo della propria vita. Non esiste il modo giusto o quello sbagliato, ma solo quello che tu scegli di fare in un momento della tua vita. Quando sono in giro per il mondo mi capita di chiedere alle persone che incontro “per quanto tempo ancora starai in viaggio” e loro mi rispondono ” fino a quando non finiscono i soldi” beh credo che per queste persone l’idea di viaggiare cheep sia un grande valore, perchè meno cene fuori e gelati inutili e più giorni di cammino avrà davanti a se. Molte persone chiedono a me o ai viaggiatori che intervisto, come facciamo a viaggiare per lunghi periodi, ecco la chiave: viaggiamo economico! direi che questo è dietro il concetto di viaggio e vacanza. Se vado in vacanza, magari una sola settimana all’anno con il mio partner, voglio essere servita e riverita su un bellissimo lettino intonso, ma se sono in viaggio è quello il mio lusso, la strada!
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Ma con questa gente cosa hai da condividere.
Come dicevo prima molti pensano che i backpackers siano frikkettoni, con frequente uso di mariujana e scarso uso del sapone, magari di bassa cultura. Purtroppo questo preconcetto viene dal fatto che in Italia ci sono pochi backpacker e poca gente conosce la verità. La maggior parte di ragazzi che si incontrano on the road, hanno molte più storie da raccontare della maggior parte di persone che puoi incontrare ad un bar fighetto della nostra città. Quasi tutti hanno un livello culturale sopra la media, parlano almeno due lingue e ne hanno fatte di tutti i colori. Per quanto mi riguarda, mi aiutano ad aprire i miei orizzonti, a vedere il mondo da un altro punto di vista, a capire come si vive veramente in altri stati del globo, ad andare oltre. Per quanto riguarda l’igiene…diciamo che è indipendente dalla maniera di viaggiare, in molti altri paesi del mondo le persone non hanno una cura del corpo come abbiamo noi in Italia, ma vi assicuro che è indipendente dall’essere backpacker, è solo cultura!
Con questo non dico che viaggiare backpacker sia necessariamente meglio di un viaggio di lusso, dico che sono scelte, che per un viaggiatore zaino in spalla percorrere un continente in bus invece che in aereo è un valore, ma spesso che difficile che la massa lo capisca. Una cosa è certa: chi va in ostello e trova la stanza piccola e poco luminosa non se ne fa un cruccio, chi va in un resort e la temperatura dell’aria condizionata non è come lui la desidera si fa venire il sangue amaro!
Daccordissimo! Anch’io da viaggiatore solitario mi ero un pò allienato a questi pregiudizi ma poi scoprendo che quel che non si paga nel lusso si guadagna nel tempo di durata del viaggio oltre che in libertà e flessibilità nel viaggio del lusso ne faccio volentieri a meno!! Certo è che dipende tutto dal tipo di viaggio che voglio fare: se voglio girare per lungo tempo e visitare ben venga il backpacker, se invece voglio rilassarmi preferisco puntare sul comfort.
Ovvio perfettamente d’accordo anche io!
bell’articolo, comunque si dice cheap, non cheep =)