Seoul: 7 cose strane che non mi aspettavo
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Per quanto il mio cuore sia sempre più legato al Latinoamerica l’Asia ha la capacità di sorprendermi sempre, perchè è davvero distante da noi, e ovviamente non mi riferisco solamente alle migliaia di chilometri che ci separano, ma alle infinite differenze culturali e sociali, siamo proprio di mondi diversi, pensiamo e vediamo la realtà in modi diversissimi. E come spesso accade all’essere umano quello è tanto diverso ci fa ridere, ovviamente questo vale sia per noi che per loro, quando loro arrivano in Europa restano colpiti da mille cose banali per loro e noi meravigliate delle loro normali stranezze.
Negli ultimi viaggi che sto facendo, mi sto documentando poco sul “cosa fare o non fare” preferisco arrivare e chiedere in giro, anche sulla Corea e su Seoul non ero preparatissima, certo un po’ di basi storiche e un po’ di racconti di Jae il mio amico coreano, ma niente di più. Così mi sono fatta dare indicazioni dal mio ostello e ho esplorato con solo cartina alla mano.
Oltre alla bellezza della città di cui ve ne parlerò in un’altro articolo, mi sono soffermata sulle stranezze che mi incuriosivano.
Cose strane che non mi aspettavo a Seoul:
1. Le pantofole da ostello
Ho girato davvero tanti ostelli nella mia vita, in molti, quando fai check in ti danno le lenzuola, in altri asciugamani, in altri la carta igienica, in altri ancora le chiavi per l’armadietto, a Seoul ti danno le pantofole di plastica! Perchè quando entri nella loro microstanza di 4 mq (dove state in 4) devi lasciare le scarpe all’entrate e usare le loro pantofole, ma attenzione solo per la stanza, perchè in bagno mentre fai la doccia ti devi mettere le pantofole da doccia, che tra l’altro sono “condivise” da tutti quelli che abitano la stanzetta.
Tendenzialmente tutta questa manfrina servirebbe a mantenere più pulita la stanza, invece finisci per avere almeno 4-8 paia di scarpe diverse all’ingresso e tu inciampi letteralmente, un pantano incredibile in bagno con conseguente possibilità (alta) di prendersi i funghi ai piedi. Ma spazzare e tenersi ognuno le scarpe?
2. Cialde a forme strane
Chi non amerebbe mangiare un biscotto marrone a forma di cacca?? Invitante vero?? Pare sia il non plus ultra in Corea, a loro fa sbellicare dalle risate! Già mi immagino la scena:
– “amore sono tornato, ti ho comprato dei biscotti così stasera ce ne stiamo accoccolati sul divano”
– “Grazie amore che carino mi hai comprato dei biscotti a forma di cacca, sono dolcissimi”
Spero che uno di questi uomini non si fidanzi mai con una italiana altrimenti non sono sicura che finirebbe esattamente così.
Ad ogni modo la fantasia e i desideri non hanno limiti, se non ti soddisfa la cacca, puoi sempre comprare una cialda croccante a forma di carpa e riempirgli la bocca di panna o crema, una maniera davvero comoda per mangiare qualcosa di simile ad un gelato!
3. Affittare un vestito tradizionale
Per le strade di Seoul si incontrano spesso ragazze e a dire il vero anche ragazzi vestite con abiti tradizionali e con conseguente “acconciatura”. La prima volta che le ho viste ho pensato che fosse come a Kyoto, che molte persone amassero mantenere alte le tradizioni di un popolo millenario. Ma mi sono bastati un paio di giorni per capire che mi sbagliavo. A Seoul i vestiti tradizionali si affittano! Ho capito che è una pratica consueta per molte ragazze asiatiche non coreane o di gente non di Seoul, però può essere anche un modo divertente per trascorre un pomeriggio con un’amica o per farsi fotografare con il proprio fidanzato. Diciamo la versione coreana della sposa sugli scogli del lungomare di Napoli!
4. Il bancomat
Voi mi direte: “ma che dici i bancomat sono tutti uguali al massimo cambia la lingua!”
Ed è qui che ti sbagli e resti senza soldi!! Per prelevare in Corea ci vuole una guida o una laurea all’MIT
Vi troverete davanti delle macchine enormi con una tastiera tipo quei videogames anni ’90 dai quali facevi uscire pure un orsetto. La prima cosa che devi vedere è che ci sia scritto sopra “global ATM” perchè solo quelli danno accesso al circuito internazionale. Il problema successivo sarà capire dove si infila la carta, ma ho capito che basta premere sulla tastiera che vi servono le informazioni in inglese e magicamente lo schermo ti indica la retta via e la procedura corretta per prelevare. Ammetto d’aver sudato freddo, ma alla fine seguendo le istruzioni si riesce a portare a casa il bottino.
5. Il campanello da tavolo
Perché noi banali andiamo al ristorante, ci sediamo e aspettiamo di incrociare lo sguardo del cameriere per suggerirgli di venire, loro no! Sono efficienti, efficaci e non sprecano sguardi e sorrisi, loro hanno il campanello da tavolo! Ci ho messo almeno 3 pasti per capire cosa fosse, mi sembrava qualcosa per riscaldare le pietanze, o il te, invece se lo premi, è un po’ come il campanello dell’aereo che oltre al rumore suggerisce anche quale tavolo sta chiamando. Geniale!
6. Tutti pazzi il Vintage
Voi mi direte, beh certo anche a Parigi e Londra! No a Seoul si strappano i capelli per il vintage, ci sono negozzietti piccolissimi che straboccano di vestiti di Prada o Chanel, sono impilati come una bancarella, ma hanno i prezzi di Via Monte Napoleone e quando prendi qualcosa in mano per guardare sei vista come se stessi per rompere una reliquia. Insomma, un idea per un business, apriamo un negozio vintage a Seoul!
7. Arrotolano la carne nelle foglie d’insalata
E su questa sono sicura di sentire cori di “ma perchè non lo sapevi?” No ragazzi non lo sapevo proprio, pensavo he quell’insalata a tavola, fosse per “sciacquare la bocca” anche in Indonesia in alcuni luoghi ti danno la menta per avere un sapore fresco. Dopo che ruminavo come una capretta e tutti mi guardavano con occhi grandi come Candy Candy ho capito che stavo facendo qualcosa di sbagliato, quindi ho chiesto al mio amico e poi mi sono fatta dei piattoni di rotolini di insalata con la carne! gnam!
Queste sono più o meno le figuracce che ho fatto io a Seoul, voi avete altre stranezze sulla Corea da suggerire?
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Quello che ti libera in viaggio è la certezza dell’assenza di futuro, il vivere giorno per giorno ti dà la serenità di scegliere ogni volta quello che davvero vogliamo, senza preoccuparci delle conseguenze, perché la conseguenza di tutto sarà un bus in direzione opposta.
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