Sliding doors, incontri per caso o forse no .. in viaggio
Questa forse è una delle storie più divertenti che mi sia successa in viaggio.
Il mese scorso a Milano ho conosciuto un ragazzo molto simpatico, stiamo seguendo dei progetti lavorativi insieme, anche lui ama le Ande, ha un carattere bello spigoloso come il mio, per velocità si parla su whatsapp, ho visto che lui segue abbastanza il mio sito e quindi ho pensato di chiedergli l’amicizia su facebook. Ricerco il suo nome, mi appare una foto di un ragazzo moro con gli occhiali, un amico in comune, di Lecco. Stesso nome stessa città, sarà lui, così gli chiedo l’amicizia. Appena inviata la richiesta mi si apre la sua pagina con la sua bacheca aperta, vedo che posta un sacco di cose sul Brasile, su Bahia, e io il giorno dopo sarei volata proprio lì. Così la cosa mi incuriosisce, avevamo parlato fino ad un ora prima dei nostri progetti e lui era a Lecco! Dopo tutti questi punti interrogativi nella mia testa inizio a sfogliare le foto del profilo e vedo che non è il mio amico, ma la cosa ancora più curiosa non è stata quella. Mentre sfogliavo la persona mi appariva con un volto familiare, fino a quando non è apparsa questa enorme foto mentre bandiva una tavola da surf, così ho capito chi fosse, era Stefano, il Panamericano, l’ avevo intervistato sul mio sito l’anno scorso, mentre percorreva tutta la Panamericana!
Incredibile lui ora era in Brasile, così gli ho mandato un messaggio, spiegandogli del perché della mia richiesta, e che il giorno successivo sarei andata a Salvador per carnevale.
Coincidenza vuole che anche lui stava andando proprio a Salvador, ma il suo amico che avrebbe dovuto ospitarlo per il carnevale aveva la casa piena. Così ancora una volta in Brasile, ospitalità nell’ospitalità.
Io ho fatto scambio di Casa anche a Salvador e couchsurfing con Stefano!
Così è diventato il mio compagno di viaggi per 3 giorni e anche la mia guardia del corpo, considerando che è una montagna d’uomo e che a Salvador di notte, al carnevale la situazione è abbastanza tesa.
Delle interviste fatte l’anno scorso ci sono state due persone che mi hanno veramente colpito, quelle che ti lasciano giorni a pensare alle parole scritte, sono state Stefano e Valerio e paradossalmente ho incontrato entrambi e come forse era inevitabile tra persone che condividono passioni ed interessi simili, si è creata una bella energia.
Ammetto che se non avessi conosciuto Stefano di persona, mi sarei fermata solo a conoscere 1/3 della sua maniera di essere nel mondo.
Come gli dicevo ieri sera di ritorno da la Barra, parlare con lui mi ricorda il Viaggiatore Solitario di Kerouac, un uomo che sfrutta i lavori più disparati per viaggiare in ogni lato del globo. Il lavoro che fa, non identifica la sua identità, cosa che di solito in Italia è la norma, ma è solo un mezzo, utile per un periodo determinato, che gli permette di “stare”, esplorare e scrivere.
E proprio come Kerouac anche lui ha fatto delle sue avventure un libro, gli auguro che abbia lo stesso successo, uscirà a metà marzo, appena è in vendita lo recensisco.
[box style=’note’] Come vedete le foto sono sfocate, le ha fatte Ste con la mia go pro, senza schermo, durante il delirio.. va be immaginate l’atmosfera era quella che volevo riprendere!. [/box]